“Un pesce sicuro e squisito”. Sono i termini che il premier del Giappone Fumio Kishida ha utilizzato, dopo aver mangiato le specialità ittiche pescate al largo della prefettura di Fukushima, dal branzino, alla sogliola e il polpo in stile sashimi, accompagnati dal riso raccolto nella regione – ma anche carne di maiale, verdure e frutta di stagione.
In un video confezionato per l’occasione e messo a disposizione dei media, il leader conservatore assieme ad altri ministri dell’esecutivo ha creato un’ulteriore occasione per dimostrare l’impegno a dirimere ogni controversia legata al riversamento dell’acqua contaminata.
Negli ultimi giorni Tokyo ha chiesto ripetutamente alla Cina – il maggior mercato estero a livello commerciale – di revocare il divieto sulle importazioni di prodotti ittici, deciso all’indomani della decisione di riversare l’acqua contaminata dalla centrale.
Minacciando di presentare un reclamo presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc). Kishida ha anche dichiarato che entro la fine di questa settimana presenterà un piano di sostegno per le associazioni di pescatori penalizzati dal bando.
Dopo aver già approvato due fondi separati, uno di 30 miliardi di yen (188 milioni di euro), e l’altro di 50 miliardi di yen, per sopperire al danno di immagine dell’industria ittica locale. E assistere i pescatori a nord est dell’arcipelago nel mantenimento delle loro attività.