L’episodio è stato registrato un paio di anni fa in India: la pubblicazione, sulla rivista Medical Mycology Case Reports, ci informa oggi di un contagio avvenuto da piante a uomo. E’ più che un salto di specie, quel concetto di “spillover” che l’epoca Covid ci ha lasciato in eredità.
Fungo del mal di piombo: dalle piante all’uomo
Qui, siamo di fronte per la prima volta al caso di un essere umano infettato dal Chondrostereum purpureum, il fungo che causa nelle piante un’infezione chiamata “mal di piombo”.
Si tratta di una patologia nota delle piante, e finora esclusivamente circoscritta al regno vegetale: le foglie prendono una caratteristica colorazione metallica, le rose sembrano soffrirne più di altre piante.
Primo caso di infezione fungina negli esseri umani
Ciò che i ricercatori indiani dell’Apollo Multispecialty Hospitals hanno scoperto è dunque il primo caso al mondo di questa infezione fungina negli esseri umani. La ricerca è partita esaminando il caso di un micologo (un esperto di funghi) indiano che si era ammalato.
Mentre le normali analisi non fornivano giustificazioni al suo ascesso paratracheale visibile alla Tac, una tecnica all’avanguardia di sequenziamento del Dna è riuscita a individuare l’ospite inatteso (in tutti i sensi, perché fa male e perché sembrava impossibile incontrarlo in un essere umano fino ad ora).
L’agente patogeno era proprio lui, il fungo del mal di piombo. L’uomo alla fine se l’è cavata senza troppe angosce e qualche antibiotico. Ma un salto, più in alto e al di là della specie, c’è stato. Occorrerà tenerlo in grande considerazione e osservare eventuali sviluppi evolutivi di agenti patogeni imprevisti.