E’ finita con l’epilogo più temuto l’affannata ricerca in corso da oltre 48 ore nel Galles di quattro adolescenti, dati per dispersi dopo essere partiti domenica mattina da casa per un’avventura in campeggio.
Il ritrovamento dei loro cadaveri è stato annunciato oggi dalla polizia, in una conferenza stampa che ha chiuso nel peggiore dei modi l’attesa febbrile, col fiato sospeso, innescata dall’allarme iniziale tra le famiglie, le comunità locali e poi su tutti i media del Regno Unito.
Le quattro vittime si chiamavano Jevon Hirst, Harvey Owen, Wilf Henderson e Hugo Morris, avevano fra i 16 e i 18 anni di età e avevano tutti frequentato la stessa scuola a Shrewsbury (in Inghilterra, non lontano dal confine amministrativo con il natio Galles), dove insegnanti e studenti sono ora comprensibilmente sotto shock.
“Al momento sembra essere stato un tragico incidente”, ha detto il sovrintendente Owain Llewelyn, responsabile delle investigazioni, riporta il Daily Mail. Non senza aggiungere che i corpi giacevano all’interno dell’auto con cui i ragazzi erano partiti: auto ritrovata fuori strada, ribaltata, non lontano dal borgo di Tremadog.
Non sono state avanzate ipotesi sulla cause o su eventuali comportamenti all’origine del sospetto incidente; ma il fatto che la vettura fosse parzialmente sommersa dall’acqua, come ha notato Llewelyn, fa pensare a una sciagura legata almeno in parte al maltempo.
I ragazzi erano partiti per la loro gita da una località costiera gallese, diretti a quanto pare verso il parco naturale di Snowdonia, a nord, nella suggestiva quanto isolata area di Eryri, per campeggiarvi, malgrado la situazione meteo lungo il percorso fosse “atroce” secondo diverse testimonianze. Di certo non sono mai arrivati a destinazione.