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Giappone: dopo le ultime scosse la gente teme il mega terremoto e accumula in casa cibo in scatola ed acqua

In Giappone cresce l’ansia tra la popolazione per il possibile mega terremoto dopo la scossa di giovedì di magnitudo 7.1 che ha colpito il sud del Paese.

E come se non bastasse, oggi, sabato 10 agosto, c’è stata una scossa di magnitudo 6.8 che ha colpito al largo della costa sud-orientale dell’isola russa di Sachalin a nord dell’isola giapponese di Hokkaido. Le autorità giapponesi hanno esortato la popolazione ad evitare di accumulare scorte. Malgrado l’appello si è comunque registrata una impennata nella richiesta di kit per disastri e beni di prima necessità. In un supermercato di Tokyo è stato affisso un cartello che si scusava con i clienti per la carenza di alcuni prodotti, attribuita a “notizie dei media relative al terremoto”.

Gente accumula cibo e acqua in Giappone
Giappone: dopo le ultime scosse la gente teme il mega terremoto (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Giappone teme il mega terremoto, gente accumula cibo in scatola ed acqua

Il cartello diceva: “Potenziali restrizioni alle vendite sono in arrivo”, aggiungendo che l’acqua in bottiglia era già stata razionata a causa di un approvvigionamento “instabile”. Il sito web del gigante giapponese dell’e-commerce Rakuten mostrava bagni portatili, cibo conservato e acqua in bottiglia in cima alla lista degli articoli più richiesti. Secondo i media locali, anche alcuni rivenditori lungo la costa del Pacifico hanno segnalato una forte richiesta di forniture simili legate ad un possibile disastro.

L’avviso delle autorità

Ad aver emanato un avviso sul rischio del mega terremoto sono state le autorità stesse. L’avviso riguarda la “zona di subduzione” del Nankai Trough tra due placche tettoniche nell’Oceano Pacifico: qui, in passato si sono verificati forti terremoti. Malgrado la forte scossa di giovedì, il governo giapponese ha tuttavia stimato che il prossimo grande terremoto potrebbe colpire nei prossimi 30 anni con una probabilità del 70% circa. Gli esperti sottolineano tuttavia che il rischio, pur essendo elevato, è ancora basso.

 

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