Hamas diffonde un video di tre donne prese in ostaggio a Gaza. Il filmato, della durata di un minuto e 16 secondi, è stato diffuso dagli account di Hamas sui social media.
“Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello stato per il tuo disastro del 7 ottobre. Non c’era l’esercito, non c’era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre, non c’è l’esercito e noi cittadini che paghiamo le tasse ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili”.
L’appello delle tre donne in ostaggio comincia così ed è rivolto al premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Ieri c’è stata una conferenza stampa e doveva esserci un cessate il fuoco. Ma non è stato così, noi siamo ancora qui sotto le bombe”, aggiungono. “Tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti, non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti”.
“Liberaci tutti, facci tornare dalle nostre famiglie adesso, adesso!”, ha poi urlato la donna.
Come scrive Times of Israel che non pubblica il video, “l’identità delle tre donne, la cui dichiarazione è stata quasi certamente dettata dai loro rapitori, non è chiara. Hamas starebbe mettendo in piedi una strategia psicologica che tende ad indebolire e divisione la determinazione degli israeliani ad attaccare Gaza. E utilizza il negoziato per il rilascio dei 240 prigionieri per guadagnare tempo utile alla sua campagna militare”.
Anche le reti televisive nazionali israeliane si astengono per ora dal rilanciare il video prodotto da Hamas. ”Si tratta di guerra psicologica di Hamas e dunque non è opportuno rilanciarla”, ha osservato un giornalista delle televisione pubblica Kan. Le emittenti mostrano solo una inquadratura delle tre donne, accompagnata da un testo informativo di spiegazione.
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Una soldatessa israeliana rapita lo scorso 7 ottobre è stata liberata dall’esercito israeliano con un’operazione terrestre. Lo annuncia il portavoce militare. La soldatessa, secondo il portavoce militare e lo Shin Bet, si chiama Ori Magidish ed è in condizioni mediche buone. E’ già stata messa in contatto con la famiglia. “L’esercito e lo Shin Bet – hanno aggiunto – faranno ogni sforzo per liberare anche altri ostaggi”. La soldatessa era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu intanto, in apertura del consiglio dei ministri ha parlato della guerra in corso: “Siamo entrati nella terza fase della guerra con l‘esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia”.
“La prima fase – ha spiegato – era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l’estensione della penetrazione via terra nella Striscia”.
“In parallelo – ha detto ancora Netanyahu – noi continuiamo gli sforzi per liberare gli ostaggi, anche nel corso della manovra terrestre. Proprio quella manovra – ha aggiunto – crea possibilita’ di ottenere la liberazione e noi non ce la lasceremo sfuggire”.
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