L’organizzazione Human Rights Watch ha denunciato che la milizia Houthi dello Yemen, sostenuta dall’Iran, sta reclutando bambini di appena 13 anni, come parte di un’ampia campagna durante la quale ha reclutato migliaia di persone per rafforzare le sue forze, approfittando della guerra in corso a Gaza. Un rapporto pubblicato dall’organizzazione indica che gli Houthi hanno reclutato migliaia di bambini nelle loro forze dallo scoppio della guerra di Gaza il 7 ottobre, usando la retorica sulla liberazione della Palestina per attirarli, ricordando che il reclutamento di bambini di età inferiore ai 15 anni è un crimine di guerra.
“Gli Houthi stanno sfruttando la questione palestinese per reclutare più bambini per la loro lotta interna nello Yemen”, ha affermato Nico Jafarnia, ricercatore di Yemen e Bahrein presso Human Rights Watch. “Gli Houthi dovrebbero investire risorse per soddisfare i bisogni primari dei bambini nelle aree sotto il loro controllo, piuttosto che impiegarli nel conflitto”. Human Rights Watch ha confermato, sulla base delle testimonianze di attivisti per i diritti umani, che negli ultimi mesi si è verificato un aumento significativo del reclutamento di bambini.
Il ricercatore di Human Rights Watch continua: “Gli Houthi fanno credere ai bambini che combatteranno per liberare la Palestina, ma finiscono per mandarli (in prima linea) a Marib e Taiz. In effetti, la Gaza in cui vanno gli Houthi è Marib (una città yemenita ricca di risorse petrolifere che gli Houthi hanno ripetutamente attaccato). Dal 2015 gli Houthi assediano illegalmente anche la parte nord-orientale della città di Taiz, impedendo che l’acqua e gli aiuti umanitari raggiungano i civili.
Il rapporto afferma che gli Houthi stanno utilizzando le istituzioni ufficiali, comprese le scuole, per reclutare bambini, sfruttando gli aiuti umanitari urgentemente necessari per attirarli. Gli Houthi impongono restrizioni e regolamenti non necessari sulla consegna e distribuzione degli aiuti umanitari, il che equivale a ostacolare gli aiuti umanitari. Hanno inoltre impedito l’ingresso degli aiuti nella città di Taiz, che assediano dal 2015, e hanno limitato la circolazione delle donne, impedendo a molti operatori umanitari di svolgere il loro lavoro. Dal 2011, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha incluso gli Houthi nella sua lista annuale dei gruppi responsabili di gravi violazioni contro i bambini nei conflitti armati.