Anche l’Algeria ha vietato il popolare film di Barbie tre settimane dopo la sua uscita nella nazione nordafricana a maggioranza musulmana. Il ministero della Cultura ha chiesto alle sale di ritirare immediatamente il blockbuster hollywoodiano: secondo una fonte ufficiale riportata dalla Bbc, il lungometraggio è accusato di promuovere l’omosessualità e non rispettare le credenze religiose e culturali del Paese. Il sito di notizie 24H Algérie ha affermato che il film è stato ufficialmente bandito per “danno morale”, nonostante le proiezioni nei cinema del Paese siano andate in tutto esaurito ogni giorno dalla sua uscita.
Vietato il film Barbie: non solo l’Algeria
L’Algeria non è il primo Paese del mondo arabo a criticare il film, con il Kuwait che la scorsa settimana ha vietato Barbie per proteggere “l’etica pubblica”. Dopo che anche il Libano ne ha bandito le proiezioni per l’accusa lanciata dal governo di “promuovere l’omosessualità”. La pellicola, interpretata dagli attori Margot Robbie e Ryan Gosling, è una storia di formazione basata sulla celebre bambola, in cui Barbie viaggia nel mondo reale ed esplora la sua identità.
Barbie è il film fenomeno della stagione, ha già superato un miliardo di incassi ai botteghini a livello globale. La commedia della regista americana Greta Gerwin sull’iconica bambola della Mattel, che sarebbe dovuto uscire sugli schermi libanesi il 31 agosto, “va contro i valori morali e religiosi in Libano”, ha sostenuto il governo. “Barbie” “promuove l’omosessualità e il cambio di genere, sostiene il rifiuto della paternità, mina e ridicolizza il ruolo della madre e mette in discussione la necessità del matrimonio e della genitorialità. una famiglia”, ha aggiunto il ministro della cultura libanese.