Un satellite da ricognizione nordcoreano, battono serie le agenzie, ha scattato dal 25 novembre ad oggi foto della Casa Bianca, del Pentagono, di una base americana nel Pacifico, di una stazione navale a Norfolk, di un cantiere navale in Viriginia e di… Roma. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale di Pyongyang, la Kcna. E già soltanto parlare di un’agenzia di stampa nordcoreana farebbe ridere di per sé.
Secondo l’agenzia di stampa nordcoreana comunque le immagini sarebbero state già visionate da Kim Jong-un nell’ambito “dei preparativi per l’operazione del satellite da ricognizione ‘Malligyong-1’, prima dell’inizio della sua missione ufficiale”.
Va bene tutto. Va bene spiare “i nemici” americani e le loro basi militari. Ma perché Roma? Cosa avrà mai voluto adocchiare Kim Jong-un? Cosa avrà visto premendo il tasto zoom sulle nostre strade?
Il Colosseo? Piazza di Spagna? La fontana di Trevi? Ma avrà visto anche le buche? Gli autobus in fiamme? Qualche bel cinghiale a passeggio? Uno stormo di gabbiani in mezzo al traffico? Un po’ di rifiuti? Qualche trenino in perenne ritardo? Qualche quartiere diroccato e abbandonato dalla civiltà? Non che la Corea del Nord, immaginiamo, sia questa gran forma di bellezza e civiltà.
Ma perché Kim? Perché ci hai voluto spiare? Chissà quale sarà stata la sua reazione vedendo la folla inferocita dei quotidiani pendolari in attesa di una qualche forma di trasporto. Kim, fidati: cambia città, qua c’è poco o nulla da spiare.