Influenza suina, primo caso di contagio sull’uomo nel Regno Unito

L’influenza suina registra il suo primo caso di contagio umano nel Regno Unito. Come riferito dall’Ukhsa, l’agenzia pubblica britannica per la sicurezza sanitaria, la persona infettata dal virus A H1N2 “si è già completamente ristabilita”. Le autorità hanno tuttavia sottolineato che le circostanze impongono di tenere alta la soglia di attenzione, senza però sfociare nell’allarme e nell’emergenza.

Siamo al lavoro per tracciare rapidamente i contatti potenziali del paziente e contenere ogni potenziale contaminazione”, ha dichiarato Meera Chand, direttrice generale delle emergenze in seno all’Ukhsa. Tuttavia non è stato ancora possibile determinare la fonte diretta di questo specifico contagio.

Cos’è l’influenza suina

Il virus H1N2 è indicato come uno dei principali “sottotipi di virus dell’influenza suina”. Si tratta di una malattia che normalmente colpisce i maiali, ma che occasionalmente può trasmettersi all’uomo, come già accaduto in diverse occasioni, in seguito a contatti sia diretti sia indiretti con gli animali. Nella letteratura medica nota, i contagi umani sono in larga prevalenza di natura “benigna”, con decorso non severo, anche se in altri Paesi si sono registrati singoli casi gravi. L’influenza suina ha dunque una piccola probabilità di sfociare in zoonosi, e cioè di compiere il “salto di specie” e infettare l’uomo.

La differenza con la peste suina

Secondo l’Ispra, il suino “può rappresentare un animale in cui si mescolano diversi virus influenzali, originando così nuove varianti. Che possono essere patogene anche per l’uomo”. A livello tecnico, l’influenza suina si differenzia dalla peste suina per i vettori di contagio: mentre la prima si trasmette solo per contatto diretto (attraverso il respiro) anche all’uomo, la trasmissione della seconda viene trasmessa avviene solo tra suini, maiali e cinghiali. La peste suina non si trasmette dunque all’uomo.
 

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Filippo Limoncelli