La notizia della morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi è stata confermata ufficialmente dalla tv di Stato iraniana, che lo ha definito “martire del servizio” e ha annunciato che saranno resi noti il luogo e l’ora della cerimonia funebre. Secondo la Mezzaluna rossa iraniana, tutti i passeggeri dell’elicottero di Raisi sono morti nell’incidente. Le autorità stanno lavorando per identificare i corpi carbonizzati, tra cui quelli delle guardie del corpo del presidente e di altri funzionari di alto livello.
L’elicottero, che trasportava anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia dell’Azarbaigian orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera del venerdì di Tabriz Mohammadali Al-Hashem, è precipitato vicino al villaggio di Khoilar-Kalam. Le condizioni meteorologiche difficili, con pioggia e nebbia, hanno complicato le operazioni di soccorso, ma le squadre sono riuscite a localizzare i resti del velivolo grazie anche all’ausilio di un drone Akinci fornito dalla Turchia.
La guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha rassicurato che non ci saranno vuoti di potere e che il governo continuerà a operare senza interruzioni. Il convoglio presidenziale di tre elicotteri era partito dall’Azerbaigian dopo una visita di Raisi al presidente Ilham Aliyev, e la notizia dell’incidente è stata inizialmente confusa, con aggiornamenti contraddittori da parte dei media iraniani. La comunità internazionale ha offerto assistenza: l’UE ha attivato il sistema satellitare Copernicus su richiesta di Teheran, e anche Russia, Turchia e Arabia Saudita hanno offerto il loro supporto. La Casa Bianca sta monitorando la situazione, mentre in Italia Giorgia Meloni ha convocato una riunione con i ministri competenti e l’intelligence per discutere le implicazioni della crisi.