In Islanda ormai tutti si aspettano un’eruzione del vulcano Fagradalsfjall da un momento all’altro. Venerdì, dopo una lunga serie di terremoti nella penisola di Reykjanes, è stato dichiarato lo stato di emergenza. La Protezione civile ha anche ordinato l’evacuazione di Grindavík – una cittadina di 3.500 abitanti situata proprio sulla penisola a circa 60 chilometri da Reykjavik.
Dalla fine di ottobre sono state registrate circa 24mila terremoti di varie entità, di cui più di 800 negli ultimi giorni. Secondo i dati preliminari, la scossa più forte è avvenuta venerdì pomeriggio ed è stata di magnitudo 5.2. Dal 2021 ci sono state tre eruzioni del vulcano Fagradalsfjall: nel marzo del 2021, nell’agosto del 2022 e nel luglio del 2023.
Il servizio meteorologico nazionale ha aggiornato le previsioni, non escludendo più la possibilità che in caso di un’eruzione la lava possa colpire la cittadina. Le strade della zona sono state chiuse al traffico e la Laguna Blu, nota attrazione turistica, ha annunciato la chiusura per una settimana.
“Non c’è alcun pericolo immediato e imminente – dice la Protezione civile – l’evacuazione è principalmente preventiva e ha come obiettivo principale la sicurezza di tutti i residenti di Grindavík”.
Al momento non si segnalano disagi all’aeroporto internazionale di Keflavík, che si trova a 23 chilometri dal centro urbano.
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