Israele è tornata ad attaccare e propone, ad Hamas, dieci ostaggi al giorno per un giorno di tregua. All’alba di venerdì, sono ricominciati i bombardamenti su Gaza. Benyamin Netanyahu lo ha annunciato su X: “Le nostre forze sono lanciate in avanti all’attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, (sono ancora 137 quelli nella Striscia ndr) la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele”. Netanyahu ha poi concluso il suo messaggio con la frase: ”Shabbat shalom”.
Israele sarebbe però disposto a prorogare un altro giorno di tregua se Hamas fornirà la lista di 10 ostaggi da liberare. Lo ha riferito l’emittente israeliana Canale 12, citando una fonte governativa dello stato ebraico. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha intanto dichiarato che ad Hamas è stato offerto un accordo in cui Israele accetterebbe di estendere il cessate-il-fuoco per ogni giorno in cui il movimento integralista palestinese accetta di rilasciare 10 ostaggi.
La fonte governativa citata dalla tv ha detto: “Stiamo riprendendo l’attività militare e si prevedono alcuni giorni di combattimenti. Hamas conosce la chiave: se riesce a liberare 10 ostaggi in un giorno, ottiene un giorno di tregua”.
Almeno 109 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dalla fine della tregua durata sette giorni tra Israele e Hamas. A dirlo è Ashraf al-Qidreh, portavoce del ministero della Sanità di Hamas. Il dottor Qidreh ha anche contato “centinaia di feriti”. Secondo i giornalisti dell’AFP, i feriti si stanno riversando negli ospedali già sovraffollati della Striscia di Gaza, dove i residenti stanno anche correndo a donare il sangue.
La guerra contro Hamas durerà un anno o più, con la fase più intensa dell’offensiva di terra che continuerà negli inizi del 2024. A riportare questi tempi è il Financial Times che cita alcune fonti. La guerra sarà “lunga” e, fra gli obiettivi, ha l’uccisione dei tre top leader di Hamas, Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Marwan Issa. “Questa sarà una guerra molto lunga. Non siamo neanche vicino alla metà dei nostri obiettivi”, afferma al Financial Times la stessa fonte che è a conoscenza dei piani di Israele.
I servizi d’intelligence di Israele si stanno preparando a uccidere i leader di Hamas sparsi nel mondo dopo la guerra a Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti israeliane, secondo le quali “su ordine del premier Benyamin Netanyahu, le maggiori agenzie di spionaggio israeliane stanno lavorando a piani per dare la caccia ai leader di Hamas che vivono in Libano, Turchia e Qatar”. Israele sta lavorando per uccidere o catturare i leader di Hamas a Gaza e la domanda ora non è se cercare di uccidere i leader di Hamas altrove nel mondo ma dove e come farlo, mette in evidenza il Wall Street Journal.
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