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Israele, il Mossad lascia Doha: “Trattative fallite per colpa di Hamas” 

Alla luce del punto morto in cui sono giunte le trattative, dietro istruzione del premier Benyamin Netanyahu, il capo del Mossad (i servizi segreti israeliani ndr) David Barnea ha ordinato al suo staff di rientrare da Doha”. A scriverlo sono le autorità israeliane in un comunicato ufficiale.

Israele, Mossad rientra da Doha: “Trattative fallite per colpa di Hamas” 

”L’organizzazione terroristica Hamas – prosegue il comunicato – non ha realizzato la propria parte dell’accordo, che includeva la liberazione di donne e bambini secondo una lista inoltrata a Hamas, e approvata da quella organizzazione”.

Ripresi i bombardamenti su Gaza, secondo Hamas ci sono già 240 morti

E a Gaza intanto, dalla fine della tregua sono morte 240 persone. ll numero dei palestinesi uccisi da quando sono iniziati gli attacchi israeliani a Gaza è quindi salito a 15.207. A dichiararlo è il ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas. Il dato lo riporta Al Jazeera. Secondo il ministero, il 70% delle vittime sono donne e bambini. E non solo morti: negli attacchi sono rimaste ferite più di 40.000 persone.

La zona cuscinetto dentro Gaza 

Israele ha intanto comunicato che a guerra finita vuole creare una zona cuscinetto all’interno della Striscia per così impedire nuovi attacchi. Ipotesi che non vede favorevoli i paesi arabi e nemmeno le autorità palestinesi, da sempre contrarie ad una riduzione del territorio di Gaza. 

Marcon: “Israele potrebbe impiegare 10 anni per distruggere Hamas”

Ed oggi è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron. Che ha spiegato come l’obiettivo della “distruzione totale di Hamas” deve essere “chiarito” da Israele, perché rischia di generare “dieci anni” di guerra.

Queste le parole di Macron: “La distruzione totale di Hamas, cos’è? Qualcuno pensa che sia possibile? Se è così, la guerra durerà dieci anni e non credo che nessuno sappia definire seriamente questo obiettivo. Quindi questo obiettivo deve essere chiarito”, ha detto Macron da Dubai, aggiungendo che “la buona lotta contro il terrorismo non è un bombardamento sistematico e permanente”.

 

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