“Almeno tre ministri” israeliani stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni. i tre politici, in questo modo vogliono obbligare il premier Benyamin Netanyahu ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all’attacco a sorpresa sferrato da Hamas il 7 ottobre.
Lo ha appreso il sito Ynet del quotidiano Yediot Ahronot. I nomi dei tre non sono però stati pubblicati. Il sito pubblica anche un sondaggio di opinione secondo cui il 75 per cento degli israeliani addossano a Netanyahu la responsabilità della totale sorpresa del Paese per l’attacco di Hamas. Oggi il giornale ha anche affermato che ci sono tensioni fra Netanyahu e l’esercito.
Israele avrebbe intanto deciso di “ritardare” l’offensiva di terra in attesa dell’arrivo di altre forze Usa nella regione. Lo ha riferito la Radio militare israeliana. Che ha spiegato: “Gli Usa hanno fatto sapere a Israele la loro intenzione di schierare altre forze in Medio Oriente in vista dell’operazione di terra a causa delle minacce dell’Iran di agire su vari fronti”. La Radio militare ha detto che questa non è l’unica ragione del rinvio ma che ce ne sono anche altre, tra cui la presenza nel nord della Striscia di Gaza di 350mila civili palestinesi.
“Se i maligni sionisti prenderanno la stupida iniziativa di entrare nei territori palestinesi affronteranno un fallimento disonorevole e riceveranno una spiacevole risposta dal fronte della Resistenza”. Lo ha affermato il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana Hossein Salami. Il comandante ha aggiunto che “il fronte della Resistenza ha raggiunto la maturità ed è in grado di fare piani ed agire in ogni punto della regione“, come riporta la tv di Stato.
“Il regime sionista è la setta politica degli Usa e della Gran Bretagna, è stato formato da questi Paesi, e per questo motivo, a causa della sua falsità, il regime non vincerà mai la battaglia contro i palestinesi” ha detto Salami. Il comandante ha aggiunto che “il regime sionista, che uccide i bambini, e i suoi sostenitori sono in questo momento attaccati alla respirazione artificiale, a causa delle loro sconfitte”.
E le minacce iraniane non si fermano qui. Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele. Fadavi ha indicato come obiettivo la città di Haifa.
Scrive X Iran International: “Alcuni ritengono che un attacco diretto con i missili contro Haifa sarebbe la linea d’azione più pratica. Se sarà necessario e richiesto porteremo avanti questo attacco senza esitazione”. Fadavi ha parlato durante un raduno studentesco contro Israele presso l’università di Teheran ed ha sottolineato che comunque non spetta a lui prendere decisioni di questo tipo.
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