Ricordate quei cannoni italiani transitati in treno alla stazione di Udine e diretti verso l’Ucraina? Bene, erano 20 e di tutti e 20 non ne funziona nemmeno uno. “Non tutte le armi che sono state consegnate all’Ucraina sono in buone condizioni. Nessuno dei venti cannoni semoventi che l’Italia ha fornito all’Ucraina sono funzionanti”. Questo scrive il Financial Times citando un consigliere del ministero della Difesa ucraino, in un articolo in cui riferisce dell’imminente controffensiva che l’Ucraina intende lanciare.
Cannoni italiani, la versione ucraina
Diversa la versione del quotidiano ucraino in lingua inglese “Kyivpost”, che in un lungo articolo sostiene che “sono stati già riparati, e sono operativi sul campo di battaglia”. I cannoni semoventi M109L trasferiti sono stati riparati con finanziamenti dagli Stati Uniti. Il presidente Zelensky ha più volte fatto pressione sull’Occidente per avere armi moderne in modo da poter portare avanti con successo l’annunciata controffensiva e liberare altro territorio dall’occupazione russa.