Doveva essere una serata normale: andare a prendere i fratellini e poi tornare a casa, Ma Ralph Yarl, ragazzo nero 16enne afroamericano, ha sbagliato a suonare il campanello e, in risposta, ha ricevuto due colpi di arma da fuoco, uno a un braccio e uno in testa.
L’incidente è avvenuto lo scorso 13 aprile e il ragazzo, dopo giorni in ospedale, è stato dimesso ed è a casa. “Continua a migliorare, sta facendo progressi”, ha detto il padre Paul Yarl.
Due capi d’accusa, fra cui aggressione armata, sono stati presentati nei confronti dell’ottantacinquenne, bianco, che ha sparato al sedicenne. L’uomo non è sotto la custodia della polizia.
Il caso di Kansas City, in Missouri, alimenta il dibattito sulle armi da fuoco facili ma solleva anche, ancora una volta, quello sul razzismo. Decine di persone sono scese in piazza in segno di solidarietà e di vicinanza per la famiglia del teenager colpito.
“Riconosciamo la frustrazione che un caso come questo può causare. Riconosco la componente razziale di questo caso e riconosco e capisco i timori della comunità”, ha detto il capo della polizia di Kansas City, Stacey Graves, evitando però di sbilanciarsi in conclusioni affrettate su una sparatoria motivata dal razzismo. “Al momento le informazioni che abbiamo non lo indicano ma le indagini sono in corso”, ha spiegato.
“E’ andato alla casa sbagliata, a un isolato di distanza da dove erano i suoi fratelli”, ha detto la zia del ragazzo, Faith Spoonmore, osservando come l’indirizzo giusto e quello sbagliato erano molti simili, Northeast 115th Street e Northeast 115th Terrace.
Sentiti gli spari è stata una vicina dell’ottantenne bianco a chiamare la polizia. La donna è rimasta con Ralph in attesa dell’arrivo dei soccorsi. “Mi ha detto che era nella squadra di corsa del liceo e che suonava il clarinetto in un gruppo. E’ un ragazzo forte – ha raccontato la donna. Un ragazzo molto coraggioso”.