Il canone della BBC diventerà praticamente quasi come il fisco, ovvero progressivo, più alto per i ricchi, inferiore per i meno abbienti. Il direttore generale della BBC Tim Davie si è infatti detto aperto a un modo più progressivo di finanziare la società, osservando che coloro che hanno più di 74 anni e vivono di una modesta pensione hanno il diritto di richiedere una licenza gratuita.
Alastair Jamieson sull’Independent riporta che durante un evento della Royal Television Society (RTS) a Londra, Davie ha dichiarato che l’emittente sta pianificando di “ricercare in modo proattivo” come riformare il sistema dopo la scadenza del suo attuale contratto charter nel 2027. Un nuovo approccio considererà “la sua missione, come potrebbe essere più progressivo e assicurare che la sua applicazione sia giusta e proporzionata”, ha affermato in un discorso.
Il canone è stato congelato per due anni a 159 sterline (circa 187 euro) ma l’anno scorso il governo ha annunciato che avrebbe utilizzato un tasso di inflazione più basso per fissare il canone a partire da aprile a 169,50 sterline (circa 200 euro) all’anno, mettendo Davie sotto pressione per far quadrare i conti della BBC. I probabili cambiamenti includono la riforma dei servizi online, gli investimenti in programmi e l’aumento delle entrate commerciali. Ciò potrebbe includere nuove partnership con gruppi globali, con il recente accordo con la Disney sulla proiezione di Doctor Who pensato per indicare una via da seguire. Nel frattempo si potrebbero tagliare i programmi di lunga durata e perdere ulteriori posti di lavoro, soprattutto nei canali televisivi e nelle stazioni radiofoniche.