“Putin ha ucciso mio marito”. Esordisce così in un video postato sui social Yulia Navalnaya, la moglie di Alexei Navalny, il dissidente russo morto durante la sua prigionia in un carcere siberiano. La Navalnaya dichiara di voler prendere il posto del marito e chiede protezione: “Continuerò a lottare per il nostro Paese. E ti invito a starmi accanto”. La donna afferma che suo marito è stato ucciso con il Novichok, un veleno a base di gas nervino. E commenta così il rifiuto di consegnare la salma alla famiglia: “Mentono meschinamente e nascondono il suo corpo attendendo quando svaniranno le tracce dell’ennesimo Novichok di Putin”. La moglie dell’ex attivista anti-Putin conclude: “Scopriremo certamente chi di preciso e in quale preciso modo ha eseguito il crimine, faremo i nomi e faremo vedere le facce”.
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