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Mar Rosso sotto attacco dei ribelli Houthi: le grandi compagnie se ne vanno, in arrivo una task force

Ultime dal Mar Rosso sotto attacco dei fanatici Houthi. Le grandi compagnie navali  se ne vanno, arrivano i nostri a proteggere le rotte commerciali. Una task force internazionale va formandosi per dare sicurezza e ripristinare il passaggio nel Canale di Suez. L’operazione anti ribelli si chiama “Operation Prosperity Guardian”.

Gli Usa stanno mobilitando le navi con base in Bahrein. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Usa John Kirby ha detto: “Vogliamo rafforzare una forza marittima che esiste già sotto la guida del Bahrein”. 

La Task Force in allestimento comprende navi di una ventina di Paesi compresi Egitto, Arabia Saudita, Emirati e Qatar. Anche l’Italia partecipa con la fregata Virginio Fasan (nome di un eroe della seconda guerra mondiale). Il ministro Crosetto ha già dato il via libera.

Attacchi nel Mar Rosso, alle stelle i prezzi delle polizze

Gli attacchi alle petroliere e porta container che si sono verificati nel Mar Rosso hanno costretto i Lloyd’s di Londra ad una decisione inevitabile. Da lunedì 18 dicembre ha ufficialmente allargato le zone del Mar Rosso che richiedono coperture extra contro i rischi di guerra. Immediato l’effetto sui prezzi di petrolio e gas. Nel frattempo a Varsavia si sono incontrati i capi della Cia, del Mossad e il premier del Qatar Al Tani. I negoziati per una pace duratura proseguono senza sosta.

Chi sono i ribelli Houthi 

Non solo Hamas. Israele deve vedersela con gli Houthi dello Yemen, ribelli di stampo Zaydita, che controllano da anni la capitale dello Yemen. Dietro di loro c’è l’Iran, alleato ideologico, religioso e militare.

In queste settimane le navi americane che pattugliano il Mar Rosso hanno intercettato missili e droni lanciati proprio dagli Houthi. Giorni fa hanno colpito una nave con bandiera norvegese che trasportava carburante per Israele.

Gli Houthi sono nati verso la fine del secolo scorso e sono diventati sempre più potenti già dai primi anni 2000. Ufficialmente si chiamerebbero “Ansar Allah”, cioè partigiani di Dio. Da sempre gli Houthi hanno trovato uno Stato amico nell’Iran che in loro ha visto un alleato per diffondere la corrente Sciita in un posto dove prevalgono i Sunniti.

Se da un lato c’è l’Iran a coprire le spalle degli Houthi, dalla parte opposta ci sono invece i nemici dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti. I ribelli in questi anni hanno anche attaccato piattaforme petrolifere dell’Arabia Saudita.

Contro Israele e Usa

Dopo il 7 ottobre i ribelli sono tornati a manifestare per le strade di Sana’a, la capitale dello Yemen. Il loro feudo. I ribelli hanno a disposizione un autentico arsenale in testa il missile Toophan fabbricato in Iran e capace di arrivare dentro il territorio Israeliano.

Terrorizzano il Mar Rosso con missili antinave e mine navali. Non solo. A tutto questo si aggiungono anche armi non convenzionali come i barchini radiocomandati pronti da far esplodere. Attaccano e puntualmente rivendicano. Il loro fanatismo è senza limiti.

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