Per l’agenzia di Stato iraniana non c’è dubbio: l’incidente dell’elicottero in cui ha perso la vita il presidente iraniano Raisi è avvenuto per “un guasto tecnico”.
All’alba di lunedì, al termine di una faticosa operazione di ricerca resa ancor più complicata dal maltempo, la nebbia e l’oscurità, i soccorritori alla prime luci hanno raggiunto il luogo del disastro. Qui, nei resti del velivolo, sono stati trovati i corpi senza vita di tutte le otto persone che erano a bordo, incluso il premier Raisi e il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian. Per ora, per i media iraniani non c’è dubbio: si tratta di un tragico incidente. Nei prossimi giorni il lutto e poi, giovedì, il funerale. Intanto è già stata scelta la data per le prossime elezioni: il 28 giugno.
Secondo una prima ricostruzione sembra che l’elicottero si sia schiantato contro una montagna per poi impattare a terra. Per le cause dell’incidente per ora si parla di maltempo e di “guasto tecnico”. L’elicottero, d’altronde, non era proprio nuovissimo: si trattava di un Bell 212 di fabbricazione statunitense risalente, con tutta probabilità, ai tempi dello scià. Tra l’altro l’elicottero, raccontano, faceva parte di una flotta che faceva fatica ad avere pezzi di ricambio a causa delle sanzioni.
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