L’esplosione di Starship è solo l’ultima preoccupazione, almeno in ordine temporale, per Elon Musk, che ieri di miliardi ne ha persi 10. Gli ultimi mesi per il miliardario-visionario sono stati infatti particolarmente difficili, soprattutto per la pioggia di critiche che lo ha travolto dall’acquisizione di Twitter. Un investimento, quello sul social, che ha pesato anche su Tesla innervosendo Wall Street. Proprio in Borsa il colosso delle auto elettriche è in forte calo in seguito a una trimestrale che ha evidenziato un calo degli utili a causa dell’aggressiva politica di taglio dei prezzi cavalcata da Musk.
Musk e i miliardi persi
Il primo trimestre si è chiuso per Tesla con un utile in calo a 2,5 miliardi di dollari su ricavi in aumento del 24% a 23,3 miliardi. Il margine operativo è sceso all’11,4% dal 19,2% dei primi tre mesi del 2022. “Abbiamo deciso che spingere su volumi maggiori è la scelta giusta rispetto a volumi più bassi e margini più alti”, ha spiegato Musk mostrandosi aperto a mettere sotto ulteriore pressione l’utile pur di rafforzare la domanda. Le riduzioni dei prezzi decise – due in un solo mese negli Stati Uniti – hanno spinto le vendite e ora gli ordini “superano la produzione”, ha osservato il miliardario senza però riuscire del tutto a convincere gli investitori sull’adeguatezza delle sue decisioni.
E poi c’è Twitter…
Pur se in rallentamento Tesla, comunque, continua a macinare utili a differenza di Twitter, per la quale la strada appare ancora in salita. L’addio di Npr e Pbs al social dopo un’etichettatura a loro avviso sbagliata – ovvero quella di media finanziati dal governo – conferma come per Musk il cammino è ancora lungo per conquistare la fiducia del suo pubblico e di organizzazioni di primo piano. Lo stesso vale per la pubblicità: molti gruppi hanno rallentato le loro campagne sulla piattaforma preoccupate dalla filosofia di Musk sulla libertà di parola a tutti i costi.
Non contento del suo già vasto impero il miliardario si è lanciato in una nuova avventura, quella dell’intelligenza artificiale con la quale aspira a creare una TruthGPT. ovvero un’IA che “faccia più bene che male” rispetto soprattutto alle versioni al momento disponibili. Una mossa controversa e vista con sospetto da molti nel settore, visto che solo poche settimane fa Musk aveva firmato una lettera aperta chiedendo una pausa di sei mesi nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale avanzata così da poter definire regole comuni.