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Navi russe spia nel Mare del Nord per mappare comunicazioni e infrastrutture energetiche: preparano attentati?

Navi russe spia si aggirano nel Mare del Nord per mappare i sistemi di comunicazione e le infrastrutture energetiche occidentali, preparandosi a attentati per metterle fuori uso.

Lo rivela un rapporto congiunto delle emittenti tv di Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia denunciano la presenza di circa 50 navi spia russe in navigazione nei mari del Nord attorno ai loro Paesi e alla Gran Bretagna.

Secondo le emittenti Mosca mapperebbe i siti delle infrastrutture, a volte condivise con la Gran Bretagna, che riguardano le comunicazioni europee, le forniture energetiche, le turbine eoliche offshore, i cavi sottomarini.

Una mappatura pronta per sabotare ogni comunicazione e rifornimento energetico da e verso i paesi occidentali in caso di conflitto.

Dall’indagine emergerebbe che navi da ricerca o pescherecci russi in realtà siano navi-spia che sovente spengono i loro transponder del sistema di identificazione automatica (AIS) per rendersi invisibili al tracciamento convenzionale. Per monitorare la posizione di queste navi fantasma occorre utilizzare altri strumenti come il sonar, le immagini satellitari o le motovedette.

Una nave russa chiamata Admiral Vladimirsky ha soprattutto allertato gli osservatori. Dichiarata ufficialmente nave da spedizione oceanografica o da ricerca subacquea, in realtà sarebbe utilizzata come nave spia.

Un anonimo ex esperto della Royal Navy britannica ha contribuito alla preparazione dei servizi e così è stato possibile seguire i movimenti della nave in navigazione per diversi giorni attorno a sette parchi eolici al largo delle coste del Regno Unito e dei Paesi Bassi. Quando i giornalisti di DR sono arrivati in prossimità della nave di ricerca vicino a Grenaa, città della Danimarca orientale, hanno visto sulla nave, e filmato, un uomo in uniforme russa armato con un fucile militare.

Non solo. I giornalisti di DR in Danimarca, NRK in Norvegia, SVT in Svezia e Yle in Finlandia sono stati in grado, attraverso l’analisi delle comunicazioni intercettate, di dimostrare come l’Admiral Vladimirsky abbia navigato per un mese attorno al Mar Baltico e al Mare del Nord con il trasmettitore spento. Avvistata già lo scorso anno al largo delle coste scozzesi, è stata nuovamente intercettata mentre entrava a Moray Firth il 10 novembre scorso, a circa 30 miglia nautiche ad est di Lossiemouth e poi allontanarsi verso ovest. A Lossiemouth ha sede la flotta di aerei da pattugliamento marittimo della Royal Air Force (RAF).

Queste informazioni sono state confermate anche dall’esperto navale H I Sutton, consultato dalle emittenti televisive per l’indagine.

Grande preoccupazione è stata espressa dal capo del controspionaggio danese Anders Henriksen mentre il responsabile dell’intelligence norvegese, Nils Andreas Stensones, ha sottolineato come il programma sia considerato sicuramente molto importante dalle autorità russe.

Dal Governo britannico, attraverso il Ministero della Difesa, arrivano parole chiare rispetto a quanto scoperto dall’indagine giornalistica. Viene presa molto seriamente e tutta la politica di sicurezza nazionale continua a rivedere investimenti e strategie rispetto ai rischi che si stanno correndo e alle minacce che ne derivano.

Una risposta ufficiale è arrivata dall’ambasciatore russo in Norvegia, Teymuraz Ramishvili, che ha contestato le notizie su presunte attività spionistiche di Mosca, ribadendo come le navi di ricerca si muovano e svolgano il loro lavoro nel pieno rispetto del diritto internazionale. Un lavoro, ha dichiarato l’ambasciatore, coordinato attraverso i canali diplomatici.

Un rapporto delle agenzie di intelligence olandesi già a febbraio accusava la Russia di attività spionistica nel Mare del Nord attraverso la mappatura segreta delle infrastrutture critiche. Nel rapporto congiunto dei servizi di intelligence olandesi AIVD e MIVD si legge che “infrastrutture marine vitali potrebbero essere vulnerabili ad interventi di sabotaggio” e che la Russia opera attraverso attività di spionaggio a realizzare questi obiettivi.

Il capo del MIVD, il generale Jan Swillens, ha dichiarato in conferenza stampa che la mappatura del funzionamento dei parchi eolici nel Mare del Nord da parte della Russia è un chiaro segno di come il Paese sia interessato a sabotare l’infrastruttura energetica del nord.

L’indagine scandinava sembrerebbe la più completa mai resa pubblica fin’ora.

Anche dal Regno Unito arrivano conferme su attività di sabotaggio russe in relazione ai tentativi di hacker russi che cercano di interrompere o distruggere le infrastrutture critiche del paese. In particolare, il Centro nazionale per la sicurezza informatica ha emesso un avviso ufficiale di minaccia ed invitato gli operatori dell’elettricità, dell’acqua e di altri sistemi critici del Regno Unito a potenziare i loro sistemi di sicurezza.

 

Maria Vittoria Prest

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