L’amministrazione uscente di Joe Biden ha finalizzato un regolamento che impedirà, a partire dai prossimi anni, la vendita di quasi tutte le auto cinesi e russe negli Stati Uniti. La decisione rientra in una più ampia strategia volta a limitare l’utilizzo di software e hardware asiatici considerati potenziali minacce per la sicurezza nazionale e la privacy dei cittadini americani.
Motivi della decisione
Secondo Gina Raimondo, Segretario al Commercio, i veicoli moderni, connessi in rete e dotati di fotocamere e microfoni, potrebbero essere utilizzati per raccogliere dati sensibili o personali, esponendo il Paese a rischi di sicurezza. La preoccupazione è che un’ampia diffusione di auto cinesi sulle strade statunitensi possa rappresentare una vulnerabilità strategica.
Le nuove norme, proposte per la prima volta a settembre, bloccano l’utilizzo di software e hardware cinesi nei veicoli connessi in rete e vietano il collaudo di auto a guida autonoma sviluppate in Cina o Russia.
Impatto sui produttori americani
I costruttori come Ford e General Motors, che importano alcuni modelli dalla Cina, potranno continuare a farlo fino all’entrata in vigore delle nuove restrizioni.
- Software cinesi: saranno vietati a partire dal 2027, con alcune eccezioni per software sviluppati prima dell’entrata in vigore delle norme, purché non gestiti da aziende cinesi locali.
- Componenti meccanici: il divieto scatterà dal 2030, dando ai produttori americani il tempo di adattarsi alle nuove regole.
Il ruolo della prossima amministrazione
Con l’entrata in carica di Donald Trump il 20 gennaio, la politica sulle importazioni di auto cinesi subirà ulteriori cambiamenti. Trump sembra intenzionato a mantenere una linea dura contro le importazioni dalla Repubblica popolare, ma potrebbe aprire alla possibilità che le aziende cinesi costruiscano nuovi stabilimenti sul suolo americano, rispettando le regole locali.