Per ottenere il visto e lavorare a Londra, bisognerà guadagnare almeno 45mila euro all’anno

Londra sta chiudendo le porte ai giovani italiani a causa delle nuove norme sui visti di lavoro, entrate in vigore all’inizio di aprile. Queste norme richiedono uno stipendio minimo di 38.700 sterline all’anno (circa 45mila euro), un importo fuori dalla portata per molte posizioni entry-level. Di conseguenza, diversi giovani neolaureati stranieri hanno visto revocare le offerte di lavoro precedentemente ricevute da colossi dei servizi finanziari e professionali come Deloitte, Kpmg e Hsbc. Questi ragazzi, che spesso hanno investito notevoli risorse per studiare nel Regno Unito, si trovano ora costretti a tornare nei loro paesi d’origine dopo aver ricevuto la notizia della cancellazione delle offerte di lavoro. Le nuove norme hanno reso praticamente impossibile per i giovani italiani trasferirsi a Londra per lavori non qualificati, come quelli nel settore della ristorazione, che in passato rappresentavano una porta d’ingresso per imparare l’inglese e iniziare una nuova vita nel Regno Unito.

Le restrizioni sull’immigrazione, iniziate con la Brexit, hanno ora colpito anche i giovani professionisti, che una volta rappresentavano una parte significativa della forza lavoro straniera a Londra. Sebbene l’obiettivo del governo britannico sia quello di attrarre solo lavoratori altamente qualificati, le conseguenze di queste restrizioni si stanno già facendo sentire. Settori come la ristorazione stanno lottando per trovare personale qualificato, mentre la diversità culturale e di pensiero, tradizionalmente uno dei punti di forza della City, rischia di essere compromessa.

 

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Filippo Limoncelli