Italia sotto attacco nel Mar Rosso. Poche storie: l’assalto degli Houthi alla nostra Marina (il drone suicida lanciato sabato 2 marzo contro la nave militare italiana “Caio Duilio”) ci riporta in guerra. Il vettore, imbottito, è stato neutralizzato con alcuni colpi di cannone. Resta la storicità del fatto: come ha detto l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, già capo di Stato maggiore della Difesa, quello compiuto dal nostro cacciatorpediniere è stato il primo abbattimento di minaccia aerea dal secondo conflitto mondiale. Domanda secca: c’è da preoccuparsi? Sì, e non poco. Perché è vero che i nostri militari sono preparati e lo hanno dimostrato sul campo sapendo attendere l’avvicinamento del bersaglio evitando così l’uso di un munizionamento prezioso come i missili Aster. Il radar multifunzione della nave dopo aver individuato la minaccia ha inviato direttamente al cannone i dati per puntare e sparare. Il Duilio ha utilizzato appena 7 colpi di cui uno dai cinque cannoni di bordo Oto Melara 76/62. Una volta impartiti gli ordini, tutto è avvenuto in automatico dalla centrale operativa. I cannoni della Duilio sono in grado di creare uno sbarramento di fuoco capace di fermare gli sciami di droni kamikaze di fabbricazione iraniana. Detto questo è anche vero che gli Houthi non mollano tanto facilmente, sono arrivati persino a tranciare anche i cavi sottomarini fondamentali per il traffico internazionale dei dati. Il Mar Rosso sta diventando una polveriera.
Il suo nome è Aspides. Martedì ha ricevuto l’ok bipartisan da Camera e Senato. Ha dato il parere favorevole anche il M5S che ha sottolineato che gli scopi della operazione siano solo difensivi. Il governo ha espresso un parere favorevole ma condizionato alla risoluzione del Pd: la condizione del governo è che si elimini il paragrafo in cui si sollecitano fondi alla Ong Unrwa per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori. Tale sostegno era stato sospeso a gennaio in seguito alle accuse di coinvolgimento di 12 membri del personale negli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. Contrario i Verdi e Sinistra, l’unica forza politica che vieta contro le missioni temendo una escalation bellica tutt’altro che remota.
Arrivata l’autorizzazione di Montecitorio e di Palazzo Madama, la missione diplomatico-militare di sicurezza marittima della Unione Europea (con una connotazione “puramente difensiva”) ha ufficialmente il via libera. È il caso di ricordare due o tre cose.
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