Stupri, violenze e aborti: cos’era e cosa c’era dietro alla setta evangelica nigeriana di TB Joshua

Un’inchiesta ha messo sotto i riflettori il controverso predicatore nigeriano evangelico TB Joshua, morto nel giugno del 2021. Decine di ex membri della Synagogue Church of all Nations, tra cui cinque britannici, hanno accusato il fondatore del canale televisivo nigeriano “Emmanuel TV” di aver compiuto atrocità indicibili, tra cui stupri e aborti forzati, nel corso di quasi 20 anni a Lagos.

Cosa c’era dietro la setta evangelica di TB Joshua

Le indagini della BBC, condotte in due anni, rivelano testimonianze di violenze fisiche, abusi su minori, stupri ripetuti e aborti forzati all’interno della chiesa. Almeno 25 ex “discepoli” provenienti da diverse nazioni, compresi Regno Unito, Nigeria, Stati Uniti, Sudafrica e Namibia, hanno confermato le loro drammatiche esperienze, durate fino al 2019.

Una delle vittime, una donna britannica, aveva 21 anni quando abbandonò gli studi all’Università di Brighton nel 2002 e fu reclutata nella chiesa. Trascorse i successivi 12 anni come una delle così dette “discepole” di Joshua nel labirintico complesso di Lagos. “Pensavamo tutti di essere in paradiso, ma eravamo all’inferno, e all’inferno accadevano cose terribili”, ha raccontato alla BBC.

La donna sostiene di essere stata aggredita sessualmente da Joshua e sottoposta a una forma di isolamento per due anni. Gli abusi psicologici e fisici furono talmente opprimenti e atroci da spingerla a tentare il suicidio più volte.

Le testimonianze che hanno messo al centro dell’inchiesta il pastore evangelico, includono episodi di violenza fisica, isolamento forzato, abusi sessuali e certificati di “guarigioni miracolose” date a milioni di persone.

Le indagini

L’inchiesta svela un lato oscuro del predicatore, celebrato come uno dei più influenti nella storia africana, ma protagonista di molte controversie, come il crollo nel 2014 di un albergo per pellegrini della chiesa, che causò la morte di almeno 116 persone.

TB Joshua, deceduto nel 2021, era un predicatore carismatico con un vasto seguito globale. La sua ascesa alla ribalta alla fine degli anni ’90 ha coinciso con l’esplosione di programmi “miracolosi” mandati in onda sulla televisione nazionale da vari pastori. TB Joshua, che professava di guarire tutti i tipi di malattie, compreso l’Aids, è stato spesso contestato per il suo modo di predicare e per i momenti, definiti di “liberazione”, una sorta di preghiera intensa che ricordava, a molti, l’esorcismo. Conosciuto come il “Profeta” dai suoi seguaci, dirigeva la stazione televisiva cristiana Emmanuel TV e spesso girava l’Africa, gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Sud America.
 

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Filippo Limoncelli