Perché non inserire anche l’impiccagione a un albero tra i vari metodi di esecuzione della condanna a morte? Perché no? Un parlamentare repubblicano del Tennessee è stato costretto a scusarsi dopo aver suggerito che “l’impiccagione a un albero” potrebbe essere aggiunta ad un disegno di legge sui metodi di esecuzione di una condanna a morte nello stato. Tutto bene sul pianeta Terra?
La storia della proposta dell’impiccagione a un albero
Paul Sherrell, raccontano le cronache, ha avanzato il suggerimento durante la discussione di un emendamento che consentirebbe l’esecuzione mediante fucilazione nel Tennessee (tra l’altro già tornata di moda in Carolina del Sud). “Mi stavo solo chiedendo se posso apportare un emendamento che includa anche l’impiccagione ad un albero”, ha detto Sherrell, offrendosi di co-sponsorizzare il disegno di legge.
Quindi, riassumendo, in Tennessee, mentre si discute sulla fucilazione come possibile pena capitale qualcuno ha voluto rilanciare suggerendo l’idea dell’impiccagione. A un albero. Tutto, ricordiamo, sta avvenendo negli Stati Uniti nel 2023.
L’idea stranamente ha suscitato un’ondata di indignazione, anche perché è stata fatta in uno stato del sud con una storia brutale di linciaggi a sfondo razziale. “Questo è surreale! … Come può nel 2023 un dirigente governativo lasciarsi uscire dalla bocca un suggerimento così grottesco?!”, ha commentato il noto avvocato per i diritti civili Ben Crump.
Il deputato poi ha chiesto scusa “a chiunque possa essere stato ferito o offeso”. Già: qualcuno potrebbe essersi sentito offeso dalla proposta.
“I miei commenti esagerati avevano lo scopo di trasmettere la mia convinzione che per i crimini più crudeli e atroci una società giusta richiede la pena di morte”, ha detto. “Sebbene la famiglia di una vittima non possa essere risarcita quando viene eseguita una pena capitale, una punizione inferiore mina il valore che attribuiamo alla protezione della vita”.