Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. Secondo la Cnn, il numero di morti nei due Paesi ha superato i 1500.
Sono oltre 30 le scosse di terremoto registrate finora in Turchia, inclusa la prima di magnitudo 7.8 e quella più recente di magnitudo 7.5. Dopo il sisma di magnitudo 7.5 è stata registrata un’altra scossa – a circa 85 km a est – di magnitudo 5.8. “Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”. A dirlo è dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti. Le scosse del devastante terremoto si sono avvertite fino alla Groenlandia, hanno colpito duramente anche la Siria e sono state avvertite molto anche in Libano.
“Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939”. A dirloè il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone.
Il momento della scossa a Siverek in Turchia:
Nelle aree colpite dal terremoto in Turchia il suolo si è spostato di almeno tre metri, ma solo i dati dei satelliti, quando saranno disponibili, potranno fornire la misura precisa, Lo ha detto all’Ansa il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Il terremoto, ha proseguito, è stato generato dalla faglia Sud-Est anatolica, “una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana”.
“E’ avvenuto un movimento di tipo transpressivo“, vale a dire che è avvenuto un movimento di tipo trascorrente, ossia in senso orizzontale, durante il quale è avvenuta anche una compressione fra la placca Anatolica e quella Araba”, ha osservato Doglioni. “Il movimento – ha aggiunto Doglioni – si è esplicitato con almeno tre metri di rigetto. Lo spostamento, di almeno tre metri, è avvenuto nella zona massima di movimento”. Misure più precise, ha concluso il presidente dell’Ingv, “saranno disponibili non appena avremo i dati satellitari, al momento abbiamo a disposizione solo modelli numerici”.