Si fa di ora in ora più affannoso lo sforzo dei team di Usa e Canada per salvare le 5 persone a bordo del piccolo sommergibile Titan disperso da ieri nell’Atlantico mentre era sulle tracce del relitto del Titanic.
Il relitto è adagiato a 3800 metri di profondità a circa 600 chilometri dalle coste nordamericane di Terranova. Lo confermano citati dalla Bbc i responsabili dei soccorsi, coordinati da Boston. L’ammiraglio John Mauger, della Guardia Costiera Usa, spiega che il primo difficile passo necessario è quello di localizzare il batiscafo in un tratto di mare remoto.
Ma non senza aggiungere che anche laddove esso fosse individuato in tempi relativamente brevi, occorrerebbe poi “l’expertise” di altri specialisti ad hoc per recuperare le 5 persone a bordo.
Si tratta di un pilota francese, tre facoltosi ospiti (due pachistani, uno britannico) nonché il boss americano della società proprietaria dell’imbarcazione subacquea.
I contatti con il Titan sono stati persi da ormai oltre 20 ore, un’ora e 45 minuti dopo la sua immersione in profondità. E agli occupanti già ieri sera non restavano più di 70-96 ore di riserve d’ossigeno.
Le ricerche sono condotte dal mare e dal cielo. La Guardia Costiera degli Usa ha messo a disposizione due Hercules C-130, mentre le autorità canadesi contribuiscono con un C-130 e un secondo velivolo P-8: tutti dotati di strumenti sofisticati per la perlustrazione subacquea dall’alto. In mare è stata inoltre dispiegata una rete di sonar, per cercare di cogliere la minima eco del mini sommergibile scomparso nell’oceano.