Dopo gli ultimi attentati e vista la situazione a Gaza, torna l’incubo terrorismo e così l’Europa si blinda: diversi scali francesi chiusi per ore. Stessa cosa in Belgio a causa di segnalazioni e falsi allarmi mentre l’Europa blinda i confini, con l’Italia che intensifica i controlli alla frontiera slovena. Aumenta il livello di minaccia terroristica in tutto il continente e almeno nove Paesi dell’Unione, compreso il nostro, hanno notificato alla Commissione la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen contro il rischio di attentati dovuto alle tensioni in Medio Oriente.
A dare la misura della sensibilità del livello di allerta terrorismo così alto è il caso della reggia di Versailles, costretta per la terza volta in cinque giorni ad evacuare i visitatori a causa di un allarme bomba. Nelle ultime ore, nel mirino delle segnalazioni sono poi finiti anche gli aeroporti francesi: quelli di Nizza, Nantes, Lille, Lione, Tolosa e Beauvais sono stati costretti ad evacuare per poi riaprire gradualmente. Stessi provvedimenti per l’aeroporto di Ostenda in Belgio, dove a Bruxelles solo due giorni fa l’attentatore Abdesalem Lassoued ha ucciso due persone.
In Italia, a sottolineare i rischi per la sicurezza è Guido Crosetto, soprattutto alla luce della vicenda dell’ospedale distrutto a Gaza: “quell’incidente può portare magari cinque, dieci, cento persone a pensare di dover vendicare una cosa che magari non sappiamo neanche da chi sia stata causata e questo è imprevedibile”, spiega il ministro, secondo il quale “basta una persona che si forma al computer e esce per strada con un coltello o un’altra che decide di farsi esplodere. Ed è giallo sull’allarme bomba scattato anche al Ghetto ebraico di Roma: la segnalazione è arrivata alle forze di polizia e la scuola della comunità è stata evacuata a scopo precauzionale, con gli studenti portati in un posto sicuro. Poco dopo però, la stessa Comunità, che aveva fatto sapere dell’allarme, ha precisato che si era trattato di un’esercitazione.
E sempre nella capitale momenti di paura sono stati vissuti per l’accoltellamento in strada di un ragazzo da parte di un marocchino di 29 anni: l’aggressore è stato bloccato dalla polizia dopo un tentativo di fuga e sull’episodio è al lavoro anche la Digos, ma al momento non emergerebbe alcuna matrice terroristica. I riflettori sono invece puntati su una cinquantina di radicalizzati in Italia e per questo attenzionati dagli investigatori: “non si stratta solo di richiedenti asilo – spiegano fonti investigative – ma anche anche di persone integrate che vivono stabilmente qui”.
Dall’inizio di quest’anno già in 54 sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato: l’ultimo è un 28enne gambiano sbarcato in Italia nel 2016. Intanto il nostro Paese, che sta monitorando al suo interno 28mila obiettivi sensibili oltre ai principali snodi, sta per attivare controlli temporanei (dal 21 ottobre per un periodo di dieci giorni) al confine con la Slovenia. Sospendendo di fatto Schengen così come fatto da Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia per alcune loro frontiere.
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