Uomini armati in diretta Tv, saccheggi e violenze. Cosa sta succedendo in Ecuador?

L’Ecuador non è proprio un paese tranquillo in queste ore.

Dopo l’evasione di Adolfo Macias, il re del narcotraffico nazionale, in tutto il Paese è scoppiato il caos: nel pomeriggio di ieri un gruppo di uomini armati – si parla di granate e fucili mitragliatori – e incappucciati ha fatto irruzione in uno studio del canale pubblico, in diretta, della città di Guayaquil.

Il presidente Daniel Noboa ha dichiarato “il conflitto armato interno” e “guerra” ai narcos, ordinando l’ evacuazione immediata del Parlamento e di tutti gli uffici pubblici della capitale Quito.

Saccheggi e violenze, per ora smentite ufficialmente dalle forze dell’ordine, intanto si stanno registrando un po’ ovunque.

Ma cos’è successo in diretta televisiva?

Alcuni uomini incappucciati, vestiti con delle tute sportive, con in mano granate e fucili mitragliatori hanno preso in ostaggio diversi giornalisti e tecnici, minacciandoli di morte.

Nella immagini si vedono molti giornalisti con le mani giunte che pregano gli aggressori di aver salva la vita. Dopo una mezz’ora di panico, le luci dello studio si sono spente e s’è solo potuto sentire l’arrivo delle forze speciali della Polizia.

Secondo le ultime informazioni l’azione degli agenti è riuscita a liberare gli ostaggi e arrestare parte del gruppo degli aggressori. Almeno questo è quel che è noto per ora.

Durante l’assalto alla tv, il presidente, Daniel Noboa, ha dichiarato che è in corso un “conflitto armato interno” nel paese, chiedendo per decreto lo spiegamento e l’intervento immediato delle forze di sicurezza contro il crimine organizzato.

Noboa ha identificato come “terroristiche” e “attori non statali” alcune delle più potenti organizzazioni criminali di narcotraffico attive sul territorio.

Il caos si è riservato nelle strade con i militari per strada mentre si moltiplicano i saccheggi dei centri commerciali. Alcuni hanno filmato uomini armati mentre sparano a vetture della polizia e diverse macchine bruciate per strada. Si moltiplicano appelli a rimanere per casa, mentre c’è chi segnala di bande di criminali che stanno cercando di fare irruzione nelle università per catturare degli ostaggi.

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Gianluca Pace