Il Progetto Masam, un’iniziativa saudita per eliminare le mine terrestri dallo Yemen, nella seconda settimana di gennaio ha smantellato 1.046 mine piazzate dalla milizia Houthi appoggiata dall’Iran.
Sotto la supervisione dell’agenzia umanitaria saudita KSrelief, le squadre speciali del progetto hanno distrutto 915 pezzi di ordigni inesplosi, 118 mine anticarro, 12 ordigni esplosivi improvvisati e una mina antiuomo. Gli esplosivi, piazzati indiscriminatamente dagli Houthi in tutto lo Yemen, hanno rappresentato una minaccia significativa per la vita di persone innocenti, inclusi bambini, donne e anziani.
Il progetto Masam è una delle numerose iniziative intraprese dall’Arabia Saudita su ordine del re Salman per aiutare il popolo yemenita, aprendo le strade affinché gli aiuti umanitari raggiungano i cittadini del paese. Le operazioni di sminamento hanno avuto luogo a Marib, Aden, Jouf, Shabwa, Taiz, Hodeidah, Lahij, Sanaa, Al-Bayda, Al-Dhale e Saada.
Secondo Ousama Al-Gosaibi, amministratore delegato del progetto, dall’inizio dell’iniziativa nel 2018 sono state rimosse un totale di 428.580 mine. Questi includono 271.376 ordigni inesplosi, 142.801 mine anticarro, 7.947 ordigni esplosivi improvvisati e 6.447 mine antiuomo.
Il progetto forma ingegneri locali addetti allo sminamento e fornisce loro attrezzature moderne. Offre inoltre sostegno agli yemeniti feriti dagli ordigni. Si stima che dall’inizio del conflitto nello Yemen fino a 5 milioni di persone siano state costrette a fuggire dalle proprie case, molte delle quali sfollate a causa della presenza di mine sul loro territorio.
Le squadre Masam hanno il compito di ripulire aree come villaggi, strade e scuole per facilitare il movimento sicuro dei civili e la consegna di beni e servizi umanitari. Il contratto del progetto è stato prorogato per un altro anno nel giugno 2023 per un costo di 33,29 milioni di dollari.