
Delitto di Garlasco, Alberto Stasi: "Sempio non lo conosco, se il suo Dna è sulle unghie di Chiara Poggi ci sarà un motivo" (foto da video) - Blitz quotidiano
Alberto Stasi torna a parlare dell’omicidio di Chiara Poggi, caso per cui è stato condannato. Intervistato da Mattino 5, ha rilasciato dichiarazioni brevi e misurate sulla riapertura delle indagini e sul coinvolgimento di Andrea Sempio, ora sotto indagine dalla Procura di Pavia. “Sto bene, grazie – esordisce Stasi, che appare poco incline a farsi riprendere dalle telecamere -. Però fatemi andare che non ho molto tempo”. Alla domanda se continui a dichiararsi innocente, risponde senza esitazione: “Sì certo”.
Nuove tracce di DNA e un possibile nuovo sospettato
Uno degli aspetti più discussi riguarda la presenza di tracce di DNA compatibili con Andrea Sempio sotto le unghie di Chiara Poggi. Stasi commenta: “Ci sarà un motivo e bisognerà approfondire tutto”. Quanto alla possibilità che abbia conosciuto Sempio, afferma con sicurezza: “Non ci siamo mai conosciuti”.
L’avvocato di Angela Taccia, legale di Sempio e presente in studio durante la trasmissione, solleva dubbi sulla solidità delle nuove prove: “Voglio capire come fanno a dire che quello è il DNA di Andrea se il prelievo coattivo è stato effettuato solo il 13 marzo?”.
Delitto #Garlasco: parla in esclusiva a #Mattino5 Alberto Stasi “Sto bene, ci sarà un motivo se c’è DNA di Sempio” pic.twitter.com/ePNFtaG7rx
— Mattino5 (@mattino5) March 24, 2025
Nuovi elementi sotto esame
La Procura di Pavia ha stilato una lista di oggetti da analizzare, tra cui reperti trovati in casa il giorno del delitto, il 13 agosto 2007. Tra questi figurano un barattolo di tè freddo vuoto, un vasetto di yogurt e una confezione di cereali. Gli inquirenti hanno acquisito tutti i documenti e le perizie effettuate nel corso delle indagini e dei processi, compresa quella di Pasquale Linarello, consulente nominato dagli avvocati di Stasi. Fu proprio attraverso investigatori privati che i legali di Stasi fecero prelevare il DNA di Sempio, aggiungendo un ulteriore tassello a un caso che, dopo anni, continua a sollevare interrogativi.