
(Foto Ansa)
Gioacchino Vaccaro, 45 anni, è morto all’ospedale Civico di Partinico (Palermo) in seguito alle gravi ferite riportate durante una violenta lite. Secondo le ultime ricostruzioni, l’uomo si trovava in auto con la moglie quando è stato superato a forte velocità da un’altra vettura con a bordo due fratelli. Vaccaro avrebbe intimato loro di rallentare, scatenando la reazione dei due, che si sarebbero fermati per affrontarlo. La discussione è rapidamente degenerata in un pestaggio: Vaccaro sarebbe stato colpito più volte. Nel tentativo di aiutarlo, anche il figlio 17enne, accorso dopo una chiamata della madre, sarebbe stato aggredito. Dopo l’alterco, Vaccaro si è recato in ospedale per ricevere cure mediche, ma un improvviso malore – forse dovuto a un’emorragia interna causata dalle percosse – gli è stato fatale. In serata poi, i due fratelli si sono presentati spontaneamente alle forze dell’ordine sostenendo di essersi solo difesi. Entrambi sono stati fermati con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Le parole del sindaco di Partinico
“La vita di ogni individuo ha un valore inestimabile, eppure oggi ci troviamo a piangere la morte di una persona perbene, un uomo di 46 anni, strappato via per futili motivi. Nessuna giustificazione può spiegare un atto così crudele, nessuna parola può colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza”. Lo ha detto il sindaco di Partinico Pietro Rao.
“Ogni vita è unica, un intreccio di esperienze, sogni, speranze, relazioni. Non possiamo permettere che la violenza venga banalizzata o giustificata, anche quando la causa appare insignificante. Dietro ogni tragedia c’è una storia che merita rispetto, un dolore che non può essere dimenticato – ha detto ancora il sindaco – Oggi più che mai, dobbiamo riflettere sul valore della vita, sulla necessità di promuovere il dialogo, il rispetto e la comprensione reciproca. Non possiamo più tollerare che la violenza diventi la risposta a ciò che non comprendiamo o non accettiamo. La vita di ogni persona deve essere protetta, rispettata e, soprattutto, celebrata”.