Domenico Ossoli, l’uomo di 73 anni che ha ucciso la moglie Annarita Morelli a Fonte Nuova vicino Roma non si pente. Agli inquirenti, dopo l’arresto ha raccontato: “Volevo spararle sulle gambe per metterla sulla carrozzina. Se lo meritava”. Ossoli, lo scorso 6 agosto ha ucciso a colpi di pistola la moglie Annarita Morelli di 72 anni. Dalle prime indagini sarebbe emerso uno scenario di vita fatto di liti, minacce e aggressioni fisiche. L’uomo non accettava la separazione chiesta dalla donna.
Ossoli, che al momento si trova nel carcere di Rebibbia, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Non si è però affatto pentito: davanti al giudice ha soltanto detto che la donna “se lo meritava”. Nell’ordinanza del Gip di Tivoli si legge: “Fredda e lucida determinazione che ha sorretto il procedimento volitivo: l’Ossoli ha evidentemente accumulato nei riguardi della vittima una carica di violento e rabbioso risentimento, che è venuta ad esplosione il 6 agosto scorso, quando l’indagato partiva da Norcia con la pistola carica, con il chiaro intento di uccidere”. Ora è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione.
Ai figli aveva detto: “Non mi separo, piuttosto l’ammazzo”
I tre figli, Gianmarco di 29 anni, Massimiliano, di 42 e Alessandro di 45, ascoltati dagli investigatori hanno raccontato delle minacce del padre nei confronti della madre: “Non mi separo, piuttosto l’ammazzo” aveva detto Domenico Ossoli ai figli. Che hanno aggiunto: “Era ossessionato dai soldi”.