Nel primo giorno del suo mandato presidenziale, Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi che hanno fatto discutere, tra cui uno che rinomina il Golfo del Messico in Golfo d’America. Una decisione che rischia di compromettere i rapporti con il vicino Messico. Trump ha giustificato la scelta dichiarando: “È nostro”. Questo gesto riflette l’interesse economico e strategico per il bacino, noto per la pesca, il trasporto marittimo e la produzione di petrolio e gas.
Il precedente di Monte Denali e il ritorno a Monte McKinley
Lo stesso ordine esecutivo prevede un altro cambiamento: il ripristino del nome Monte McKinley per il Monte Denali, la vetta più alta degli Stati Uniti. Barack Obama aveva restituito al monte il nome tradizionale dei nativi americani, ma Trump ha deciso di onorare William McKinley, 25° presidente degli Stati Uniti, da lui particolarmente stimato.
Le implicazioni diplomatiche del nuovo nome
La rinomina del Golfo del Messico ha scatenato immediate tensioni diplomatiche. Il presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha definito l’atto inaccettabile e provocatorio, mostrando una mappa del 1607 in cui il Golfo era già identificato con il nome attuale. Ironizzando, ha proposto di rinominare l’intero continente America messicana.
Sebbene il nome “Golfo d’America” diventi ufficiale nei documenti statunitensi, gli altri paesi non sono obbligati a riconoscerlo. Il Consiglio degli Stati Uniti per i nomi geografici potrebbe applicare la nuova denominazione solo all’interno del governo federale. Tuttavia, la mancanza di regole internazionali chiare su questo tema rende improbabile un’adozione globale del nuovo nome.
Una storia di dispute sui nomi geografici
Le controversie sui nomi geografici non sono nuove. Il Golfo del Messico deve il suo nome alle rotte commerciali degli imperi maya e aztechi, documentate dagli esploratori spagnoli nel XVI secolo. Simili dispute si osservano in altre parti del mondo, come nel caso del Golfo Persico, conteso tra Iran e Arabia Saudita, o del Mar del Giappone, contestato dalla Corea del Sud, che lo preferisce chiamare Mare Orientale.
Cosa aspettarsi ora?
La decisione di Trump potrebbe complicare ulteriormente i rapporti tra Stati Uniti e Messico. Sebbene il cambio di nome abbia valore legale solo negli USA, la scelta alimenta tensioni su scala internazionale. La risposta messicana, tra ironia e fermezza, sottolinea la delicatezza delle questioni legate alla sovranità e all’identità nazionale.