Una donna è stata trovata morta la mattina di oggi, martedì 6 agosto, all’interno della sua auto a Fonte Nuova, comune alle porte di Roma. Inutili i soccorsi del 118 che hanno solo potuto constatare la morte della donna, che sarebbe stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco.
Donna uccisa a Fonte Nuova, fermato il marito: “Sono stato io”
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Mentana e della Compagnia di Monterotondo che hanno portato il marito in caserma. L’uomo, Domenico Ossoli, 73 anni, non ha posto resistenza all’arresto: è stato lui ad uccidere Annarita Morelli, 72 anni. L’uomo non accettava la decisione della donna che voleva separarsi. La coppia aveva tre figli: a trovare il corpo è stato il titolare della tabaccheria in cui l’uomo era entrato subito dopo l’omicidio dicendo di aver ucciso la moglie. Annarita è stata trovata morta al posto di guida della sua Panda rossa parcheggiata su via Palombarese.
“Si stavano separando per i troppi tradimenti subiti”
all’Adnkronos, un’amica della vittima racconta: “Annarita aveva subito troppi i tradimenti. E alla fine lei aveva trovato un suo equilibrio. Era una mamma esemplare prima e nonna tanto presente ora. Lui però la separazione non la voleva, le aveva chiesto di ripensarci”. L’amica racconta che si trattava di una famiglia “normale” e “perbene”: “La decisione presa da Annarita non era mai stata né anticipata né seguita da liti, urla, tantomeno violenze. Insomma, nulla che potesse far mai immaginare un finale così. Domenico nella vita era stato autista di autobus, andava a caccia, per questo aveva il porto d’armi. Annarita, invece, faceva la casalinga, ha sempre custodito la casa e la famiglia in un modo ineccepibile. Da quando il marito se n’era andato, a causa di separazione avviata, si era messa a fare dei lavoretti per arrotondare i 300 euro che lui le dava al mese”.
Lui non voleva più dare soldi all’ex moglie
Della morte di Annarita nessuno riesce a dare una spiegazione. La vicina racconta: “Stamattina il figlio più piccolo, che vive con lei, è venuto qui dal lavoro non sapeva nulla di quanto fosse accaduto, ho dovuto dirgli io della madre. E poi Domenico, l’ultima volta l’ho visto sabato mattina. Mi è sembrato del tutto normale, tranquillo. Insisteva però perché Annarita ritirasse la causa di separazione. Aveva poi avuto da ridire per i lavoretti che faceva, diceva che non le avrebbe più dato i soldi, che lui la pensione se l’era meritata”.
“Da quando era andato in pensione, Domenico passava tutti i giorni qui. Per il caffè, per fare una chiacchierata. Non ricordo abbia mai detto nulla che facesse anche solo immaginare quanto accaduto oggi. Ma più volte, ultimamente, mi diceva che i giochi erano finiti, rubinetti chiusi, cose di questo tipo. ‘Non le do più una lira’ ripeteva spesso. Ma mai, mai, frasi violente”, ricorda all’Adnkronos il dipendente di una auto officina accanto al palazzo in cui la coppia ha vissuto per 40 anni insieme a Tor Lupara.