Una casa è stata colpita da un drone a Cesarea, dove si trova l’abitazione del premier Benjamin Netanyahu, ma non è ancora chiaro se ad essere colpita sia stata la casa del primo ministro.
I residenti hanno riferito di un forte boato ma le sirene dall’arme non sono scattate. Lo riferiscono i media israeliani.
Un video è stato postato sui social da alcuni familiari degli ostaggi sequestrati a Gaza che stavano manifestando davanti all’abitazione del premier: le immagini mostrano diverse ambulanze e personale della sicurezza. La tv pubblica Kan ha fatto vedere il drone in arrivo nella zona.
La morte di Yahya Sinwar non fermerà la guerra a Gaza. Su questo convergono le visioni, solitamente lontanissime, di Hamas e Israele all’indomani dell’uccisione a Rafah della mente dell’attacco del 7 ottobre, mentre la comunità internazionale vi intravede, al contrario, l’opportunità di “aprire un cammino verso la pace”, come ha detto tra gli altri Joe Biden.
Nel confermare in un videomessaggio l’uccisione del suo “grande leader”, il movimento palestinese ha giurato di uscirne “rafforzato” e di continuare la guerra contro lo Stato ebraico, minacciando ancora una volta la sorte degli ostaggi israeliani a Gaza: i prigionieri non saranno liberati finché Israele non cesserà gli attacchi e si ritirerà dalla Striscia, ha avvertito Khalil al Hayya, influente esponente di Hamas basato in Qatar e tra i papabili alla successione di Sinwar.
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