Cronaca

È finita la tregua a Gaza, Israele torna a bombardare, almeno 400 morti: “Nulla ci fermerà per liberare gli ostaggi”

È finita la tregua a Gaza: le Forze di difesa israeliane (Idf) da ieri sera stanno colpendo siti di Hamas in tutta l’enclave palestinese. L’operazione è stata ribattezzata “Forza e spada”.

Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestito da Hamas ha detto che gli attacchi israeliani hanno fin qui ucciso più di 400 persone. Tra i morti ci sarebbero anche diversi bambini, un ostaggio israeliano e il premier di Gaza. Secondo medici e testimoni sono state colpite tre case a Deir al-Balah, un edificio a Gaza City e obiettivi a Rafah e Khan Younis.

L’Alto commissario Onu per dei diritti umani, Volker Türk, si è detto oggi “inorridito dagli attacchi aerei e dai bombardamenti israeliani di ieri sera a Gaza”. “La guerra deve finire” e “questo incubo deve finire immediatamente”, ha detto Turk in una dichiarazione rilasciata a Ginevra. Per la Casa Bianca invece, è stata Hamas ad aver scelto il ritorno della guerra non rilasciando gli ostaggi israeliani. Israele fa intanto sapere che nulla  fermerà l’impegno di riportare a casa gli ostaggi e di sconfiggere il nemico. A seguire quello che è avvenuto nella giornata di oggi, martedì 18 marzo.

17.58

“I resoconti e le immagini che emergono dalla Striscia di Gaza in seguito agli attacchi di oggi sono più che terribili. Secondo le notizie, centinaia di persone sono state uccise, tra cui più di 130 bambini, il che rappresenta il più alto numero di bambini morti in un solo giorno nell’ultimo anno. Alcuni degli attacchi hanno colpito rifugi di fortuna con bambini e famiglie che dormivano, ricordando ancora una volta che a Gaza nessun luogo è sicuro”. Gli ultimi attacchi arrivano mentre gli aiuti salvavita rimangono bloccati all’ingresso di Gaza, aggravando i rischi per i bambini. Sono passati sedici giorni da quando l’ultimo camion che trasportava aiuti umanitari è entrato a Gaza. Inoltre, è stata tagliata l’elettricità al principale impianto di desalinizzazione, riducendo significativamente la quantità di acqua potabile. Oggi, il milione di bambini di Gaza, che hanno sopportato più di 15 mesi di guerra, è ripiombato in un mondo di paura e morte. Gli attacchi e la violenza devono cessare: ora. Esortiamo tutte le parti a ripristinare immediatamente il cessate il fuoco e chiediamo ai Paesi che hanno influenza di usare la loro voce per garantire che la situazione non si deteriori ulteriormente. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutte le parti, consentendo l’immediata fornitura di aiuti umanitari, la protezione dei civili e il rilascio di tutti gli ostaggi”. Ad affermarlo in una lunga nota, è la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell.

17.37

La Jihad islamica palestinese ha confermato che il portavoce della sua ala armata è stato ucciso in un attacco israeliano a Gaza. “È stato assassinato dall’esercito criminale in un attacco insidioso che ha preso di mira la sua famiglia e quella di suo fratello”, ha affermato il gruppo su Telegram, come riferisce Al Jazeera online. Fonti di stampa avevano affermato che il portavoce Naji Abu Saif, noto anche come Abu Hamza, è stato ucciso nel campo profughi di Nuseirat nella parte centrale della Striscia

16.45

Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha condannato “con la massima fermezza” gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno causato la morte e il ferimento centinaia di persone, per lo più donne e bambini. La ripresa dei bombardamenti a Gaza, ha affermato, sono un atto disumano e una sfida alla volontà internazionale che ha sostenuto il cessate il fuoco. Aboul Gheit, ha riferito il suo portavoce, ha affermato che i leader dell’occupazione israeliana stanno conducendo una battaglia interna a spese del sangue di bambini e donne a Gaza e stanno mettendo a rischio la vita degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza, non rispettando l’accordo di cessate il fuoco. Aboul Gheit ha quindi sottolineato la necessità che la comunità internazionale si esprima ad alta voce per porre fine a questo massacro che colpisce un popolo assediato, privato di aiuti medici e umanitari, in una campagna senza precedenti di carestia, massacri sistematici e pulizia etnica e ha esortato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché cessi immediatamente le sue operazioni militari e riprenda i negoziati per il cessate il fuoco.

16.17

“Hamas deve capire che le regole del gioco sono cambiate: non smetteremo di combattere finché tutti i rapiti non saranno tornati e ogni minaccia per i residenti del sud del Paese non sarà rimossa”. Lo ha detto il ministro della Difesa Israel Katz che ha visitato la base aerea di Tel Nof dopo l’attacco dell’aeronautica militare alla Striscia di Gaza.

16.11

È tempo che i paesi del mondo prendano sul serio il nostro incrollabile impegno a riportare a casa tutti i nostri ostaggi e sconfiggere il nemico. Niente ci impedirà di combattere per liberare i nostri ostaggi che sono detenuti in una prigionia brutale da Hamas da 527 giorni. Non mostreremo pietà contro i nostri nemici mentre i nostri ostaggi languono nei tunnel del terrore di Hamas”. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon. “Anche se il Consiglio di sicurezza si riunisce ogni giorno, non ci fermeremo finché tutte le persone rapite non torneranno a casa”, ha aggiunto a margine della riunione dei Quindici all’Onu.

16.10

“Tre cose devono accadere ora: prima di tutto, gli aiuti umanitari e i beni commerciali essenziali devono poter entrare a Gaza. Secondo, dobbiamo rinnovare il cessate il fuoco. Terzo, la risposta umanitaria deve essere finanziata”. Lo ha detto il capo degli aiuti umanitari dell’Onu Tom Fletcher al Consiglio di Sicurezza.

15.56

La Giordania ha duramente condannato l’ondata di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. “Stiamo seguendo da ieri sera i bombardamenti aggressivi e barbari di Israele sulla Striscia di Gaza”, ha affermato il portavoce del governo Mohammed Momani, sottolineando “la necessità di fermare questa aggressione”

15.52

Il movimento sciita libanese filoiraniano Hezbollah ha condannato fermamente la ripresa della “guerra genocida” di Israele contro il popolo palestinese a Gaza, denunciando il fatto che bambini, donne e civili disarmati siano stati presi di mira nel sonno. Lo riferisce l’emittente tv libanese Lbci nel suo sito web citando una dichiarazione di Hezbollah in cui il movimento ribadisce inoltre il suo incrollabile sostegno alla resistenza palestinese e al popolo di Gaza, esortando le nazioni arabe e musulmane, così come gli attivisti globali, a denunciare quella che ha definito “la partnership tra Stati Uniti e Israele in questa guerra di sterminio”. “La Palestina rimarrà la causa centrale della nazione, Gaza resterà un simbolo di dignità e resilienza e il popolo palestinese continuerà a essere fonte di ispirazione nella lotta per la giustizia e i diritti sacri”, si legge nella dichiarazione.

15.41

La popolazione di Gaza vive in una “paura tremenda” mentre riprendono gli attacchi israeliani. Lo ha detto il capo degli affari umanitari dell’Onu Tom Fletcher al Consiglio di Sicurezza. “I modesti progressi ottenuti durante il cessate il fuoco vengono distrutti. Gli operatori umanitari rimangono sul campo, pronti a fornire supporto salvavita ai sopravvissuti e a svolgere operazioni umanitarie. Dobbiamo essere immediatamente in grado di farlo”, ha aggiunto.

15.29

“Sono tornato con la mia famiglia a Deir al Balah. La situazione è davvero molto dura, sono tornati i bombardamenti. Da stanotte e fino a poco prima delle 14 si sono susseguiti i bombardamenti. Ci sono tante donne e bambini tra i morti. E’ durissima. Mancano le medicine, l’acqua e il cibo. Al mercato si trova poco e costa tutto tantissimo. Siamo tornati in guerra ed è tornata la fame. Il mondo è sordo, non dice nulla”. A parlare all’ANSA è Mohammed Almajdalawi, 47 anni, dopo gli oltre 400 morti a causa dei raid israeliani. “Ci hanno detto di lasciare Jabalia e Rafah per andare al nord di Gaza, a Khan Yunis e Deir Al Balah ed è qui che sono arrivato con la mia famiglia – ha aggiunto – Conosco qualcuno che è morto nei bombardamenti, è un disastro. Un uomo che faceva insieme a me cinema per i bambini è morto sotto le bombe. Mia madre, a causa di una forte bomba, è caduta dal suo letto”.

14.47

l leader delle brigate al Quds della Jihad islamica palestinese, Hassan al-Na’am Abu Ali, è stato ucciso in un bombardamento israeliano a Khan Yunis, nel sud di Gaza. Lo riferisce la tv saudita al Hadath.

14.40

L’Idf rende noto di aver lanciato poco fa un attacco con droni contro sistemi di artiglieria nei pressi della città di Khan Arnabeh, nella Siria meridionale, nei pressi del confine con Israele. “La presenza di armi nella Siria meridionale è una minaccia per lo Stato di Israele. L’Idf non permetterà l’esistenza di una minaccia militare nella Siria meridionale e agirà contro di essa”, afferma l’esercito.

14.36

“Scioccato e rattristato dalle notizie provenienti da Gaza e dalle numerose vittime civili a seguito degli attacchi aerei israeliani della scorsa notte. La violenza deve cessare e i termini dell’accordo di cessate il fuoco devono essere rispettati. Tutti gli ostaggi e i detenuti devono essere rilasciati e gli aiuti umanitari devono essere ripristinati immediatamente”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

14.27

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha invitato i membri del governo a prendersi cura dei familiari degli ostaggi. “Parlate con le famiglie dei rapiti, ascoltatele. Abbracciatele. Stanno attraversando un inferno che non può essere descritto a parole”. “Questo è il momento di mostrare responsabilità, sensibilità e unità e di mettere le questioni veramente importanti, e solo quelle, davanti ai nostri occhi”, ha affermato. E’ il momento di rimuovere tutte le questioni controverse dall’agenda e cercare intese e accordi in modo da poter riportare tutti a casa e sconfiggere Hamas”, ha concluso.

14.14

“Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, ma invece ha scelto la guerra”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Brian Hughes in una nota.

13.37

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “è scioccato dagli attacchi aerei israeliani a Gaza, in cui è stato ucciso un numero significativo di civili”. Lo afferma in un comunicato il suo portavoce, Farhan Haq. Guterres “chiede con forza che il cessate il fuoco venga rispettato, che l’assistenza umanitaria senza ostacoli venga ristabilita e che gli ostaggi rimasti vengano rilasciati incondizionatamente”, aggiunge la nota.

13.35

Il mediatore della guerra di Gaza, il Qatar, ha condannato fermamente la ripresa degli attacchi di Israele che hanno ucciso più di 400 persone, secondo il ministero della Salute nel territorio gestito da Hamas. Il ministero degli Esteri del Qatar “avvisa che l’escalation nelle scelte politiche (di Israele) finiranno per incendiare la regione e minarne la sicurezza e la stabilità”, ha affermato in una dichiarazione.

13.09

Il partito della destra ortodossa Otzma Yehudit dell’ex ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir rientra nel governo israeliano, poco meno di due mesi dopo aver lasciato la coalizione. Lo hanno annunciato lo stesso partito di Ben Gvir e il Likud del premier Beyamin Netanyahu in una nota congiunta. Lo riferiscono i media locali. Otzma Yehudit aveva lasciato la coalizione di Netanyahu per protesta contro l’accordo di cessate il fuoco con Hamas. Ben Gvir oggi ha accolto con favore la ripresa delle operazioni militari nella Striscia di Gaza.

12.51

L’esercito (Idf) e il servizio di sicurezza israeliani (Isa) “continuano a colpire obiettivi terroristici appartenenti alle organizzazioni terroristiche di Hamas e Jihad islamica palestinese in tutta la Striscia di Gaza”. Lo annunciano l’Idf e l’Isa su Telegram. “Gli obiettivi colpiti nelle ultime ore includono cellule terroristiche, postazioni di lancio, depositi di armi e infrastrutture militari aggiuntive utilizzate da queste organizzazioni terroristiche per pianificare ed eseguire attacchi contro civili israeliani e soldati Idf”, prosegue il comunicato.

12.33

“Deploriamo la ripresa dei bombardamenti a Gaza, che ha causato vittime civili incluso bambini”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea. “Chiediamo che Hamas liberi gli ostaggi e che Israele mostri moderazione”, ha aggiunto.

11.55

Secondo la tv saudita al Hadath, l’Egitto è in stretto contatto con i mediatori per porre fine all’attuale escalation a Gaza. Secondo il report, i mediatori stanno tentando di ottenere il rilascio di diversi ostaggi in cambio di un cessate il fuoco immediato. Israele ha informato i mediatori che al momento rifiuta un cessate il fuoco.

11.47

Il “sostegno politico e militare illimitato” dell’amministrazione statunitense a Israele è responsabile dell’ondata mortale di attacchi aerei a Gaza, afferma Hamas. “Con il suo sostegno politico e militare illimitato all’occupazione (Israele, ndr), Washington ha la piena responsabilità per i massacri e l’uccisione di donne e bambini a Gaza”, ha affermato il movimento in una dichiarazione.

11.46

Secondo fonti della sicurezza citate dai media israeliani, l’attacco a sorpresa dell’Idf a Gaza della notte tra lunedì e martedì ha tre obiettivi principali. Il primo è creare una pressione militare che superi la situazione di stallo nei negoziati sul rilascio degli ostaggi. I bombardamenti aerei sono stati effettuati in luoghi in cui l’Idf e i servizi segreti ritengono di non aver messo in pericolo la vita degli ostaggi. Il secondo obiettivo è far capire che Israele agirà non solo contro Hamas come organismo militare, ma anche come governo civile. Nella notte, infatti cinque alti funzionari dell’amministrazione civile e politica dell’organizzazione sono stati eliminati dimostrando che Israele non fa distinzioni tra i vertici di Hamas, sia militari che politici. L’attacco serve anche come segnale ai mediatori, e in particolar modo all’Egitto, che Israele si oppone al fatto che Hamas rimanga come organismo governativo o militare nella Striscia di Gaza “il giorno dopo”. Terzo obiettivo è quello di creare una forte pressione militare, in coordinamento e in congiunzione con gli Stati Uniti, su tutti gli elementi rimanenti nell’asse della resistenza sciita. Vale a dire, sugli Houthi, Hamas e l’Iran. Il coordinamento con gli Stati Uniti deriva, tra le altre cose, dal desiderio dell’amministrazione statunitense di mostrare agli attori regionali e ad altri che la minaccia di Donald Trump di “aprire le porte dell’inferno” non era una frase vuota, e che questi sono passi pratici che esigeranno un prezzo elevato da Hamas, dagli Houthi e anche dall’Iran stesso.

11.25

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato su Telegram che finora 404 morti e 562 feriti sono arrivati negli ospedali della Striscia. “Finora sono 404 i martiri e 562 i feriti giunti negli ospedali della Striscia di Gaza, a seguito dei molteplici attacchi e massacri commessi dall’occupazione nelle prime ore di oggi nella Striscia di Gaza – si legge in un comunicato stampa -. Diverse vittime sono ancora sotto le macerie e sono in corso le operazioni di recupero”.

10.58

Il quotidiano qatariota al-Araby al-Jadeed cita una fonte egiziana secondo cui “funzionari dell’intelligence hanno convocato d’urgenza una delegazione di Hamas al Cairo per discutere le modalità per fermare l’aggressione a Gaza”.

10.51

Nella notte, cinque alti funzionari dell’amministrazione civile e politica di Hamas sono stati uccisi durante gli attacchi israeliani. Lo riferiscono i media locali sottolineando che Israele non fa distinzioni tra i vertici di Hamas, sia militari che politici.

10.49

“Israele sta sfidando l’umanità e violando il diritto internazionale e i valori universali nel modo più grave”. Lo ha affermato il ministero degli Esteri turco, a proposito degli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza, come riferisce Anadolu. “Il massacro di centinaia di palestinesi negli attacchi di Israele a Gaza dimostra che la politica di genocidio del governo Netanyahu è entrata in una nuova fase”, ha affermato il ministro degli Esteri in una nota.

10.40

Il Cremlino ha definito l’attacco dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza “l”ingresso in una spirale di crescente tensione”. Lo riporta la Tass. “Naturalmente, un altro inasprimento della situazione, il riemergere di una spirale di tensioni crescenti è qualcosa che ci preoccupa. Naturalmente, le informazioni che arrivano sulle tante vittime tra la popolazione civile sono particolarmente preoccupanti”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo l’agenzia di stampa ufficiale russa.

10.34

Hamas ha annunciato che il suo capo di governo a Gaza è stato ucciso negli attacchi lanciati la notte scorsa dall’esercito israeliano.

9.33

La più grande associazione di familiari di ostaggi in Israele, il Families Forum ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di “smettere di uccidere” i loro cari: “Le famiglie degli ostaggi chiedono un incontro questa mattina con il primo ministro, il ministro della Difesa e il capo della squadra negoziale, durante il quale verranno chieste garanzie su come gli ostaggi saranno protetti dalla pressione militare e come ci si aspetta che vengano riportati indietro”. Poi l’appello: “Smettete di ucciderli (…) adesso!”.

9.04

“Siamo molto preoccupati”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato da RTL 102.5 sulla ripresa del conflitto a Gaza. “Era evidente che c’era un innalzamento dei toni da parte di Israele – ha sottolineato -. È la conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi. Si interrompe così non solo la tregua ma anche il percorso per riportare tutti gli ostaggi a casa. Speriamo di riuscire a ripristinare una tregua ma non sono ottimista, noi lavoreremo per farlo”.

8.31

“Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti”, ha affermato il ministro della Difesa, Israel Katz. Tra questi obiettivi, oltre alla restituzione di tutti gli ostaggi (vivi e morti), c’è la distruzione di Hamas come forza militare o politica nella Striscia di Gaza. Katz ha dichiarato poi che “le porte dell’inferno si apriranno a Gaza” e che Hamas verrà colpita con una forza “mai vista prima” se non rilascerà tutti i 59 ostaggi rimasti. “Stasera siamo tornati a combattere a Gaza alla luce del rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi e dopo le sue minacce di danneggiare i soldati dell’Idf e le comunità israeliane”, ha detto ancora Katz. “Non smetteremo di combattere – ha aggiunto – finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti”.

8.26

“Il premier Benjamin Netanyahu e il ministro Israel Katz hanno istruito le Idf ad agire con forza contro Hamas nella Striscia di Gaza, dopo che l’organizzazione terroristica ha ripetutamente rifiutato di liberare i nostri ostaggi e respinto tutte le proposte ricevute dall’inviato americano Steve Witkoff e dai mediatori”, riferisce l’Ufficio di Netanyahu.

L’Idf sta “colpendo in questo momento siti di Hamas in tutta” l’enclave palestinese con “l’obiettivo di raggiungere gli scopi della guerra, tra cui il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti”.

 

 

Published by
Amedeo Vinciguerra