Elon Musk ha intentato una causa contro Twitch, la piattaforma di streaming di proprietà di Amazon, accusandola di aver cospirato illegalmente per bloccare le pubblicità su X, il social network precedentemente noto come Twitter, acquisito da Musk nel 2022. L’azione legale si inserisce in un contesto più ampio di accuse rivolte contro membri della Global Alliance for Responsible Media (GARM), un’organizzazione affiliata alla World Federation of Advertisers (WFA).
La causa, presentata da Musk nell’agosto di quest’anno, sostiene che le aziende facenti parte del GARM, tra cui giganti come YouTube e Google, abbiano cospirato per “trattenere miliardi di dollari di entrate pubblicitarie” da X. Di recente, anche Twitch è stato aggiunto all’elenco degli imputati. Al momento, la piattaforma di streaming non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alle accuse.
In seguito alle azioni legali avviate da Musk, la WFA ha annunciato la chiusura definitiva del GARM. L’organizzazione ha dichiarato che la decisione è stata motivata dalla mancanza di risorse necessarie per proseguire le attività di questo progetto no-profit, sebbene non sia chiaro se le cause intentate da Musk abbiano avuto un ruolo diretto in questa scelta.
L’aggiunta di Twitch al gruppo degli imputati evidenzia la determinazione di Elon Musk nel combattere quello che considera un boicottaggio organizzato contro la sua piattaforma. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha infatti denunciato più volte un presunto ostracismo da parte degli inserzionisti, accusati di penalizzare X in favore di altre piattaforme concorrenti.