Tra Corsico e Buccinasco, l’epidemia di legionella ha colpito 56 persone in soli quattro mesi, di cui quattro sono morti. Questo nuovo focolaio ha suscitato preoccupazione, ricordando il cluster verificatosi sei anni fa a Bresso, dove 52 cittadini si ammalarono e cinque morirono. L’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di Milano sta monitorando attentamente la situazione epidemiologica. La maggior parte dei casi si è concentrata a Corsico, con solo sei malati residenti a Buccinasco. L’età media dei pazienti è di 72 anni, e i decessi hanno riguardato persone anziane, già affette da altre patologie, per le quali l’infezione ha peggiorato il quadro clinico.
Sintomi e interventi per arginare il contagio
I sintomi della legionella includono febbre, brividi, dolori muscolari e problemi respiratori. I casi più significativi si sono verificati tra giugno e agosto, anche se le prime segnalazioni risalgono ad aprile. La legionella si trasmette attraverso goccioline di acqua nebulizzata, come quelle che si formano durante la doccia. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni e le persone più a rischio sono gli over 60 e chi soffre di patologie croniche. Dal 17 luglio, per arginare i contagi, sono state effettuate disinfezioni della rete idrica mediante l’introduzione di cloro, una misura sicura che può essere adottata in modo continuativo, come avviene nell’acquedotto di Milano.
Misure straordinarie e ricerca della fonte del batterio
L’Ats ha effettuato circa 80 campionamenti in abitazioni private e siti a rischio, tra cui le torri di raffreddamento delle industrie, rilevando tracce di legionella nelle tubature di alcuni edifici. Di conseguenza, l’8 agosto, il Comune di Corsico ha ordinato la sanificazione di serbatoi e autoclavi nei condomini e nelle strutture sanitarie. Nonostante l’ordinanza scadesse a inizio settembre, alcuni interventi sono ancora in corso. I recenti contagi sono stati attribuiti al rientro dalle ferie: gli impianti idraulici rimasti inattivi per settimane hanno favorito la diffusione del batterio. Martedì, in Regione, è stata convocata una riunione per valutare la situazione, con l’assessore al Welfare Guido Bertolaso che ha annunciato ulteriori esami per individuare con precisione la fonte dell’infezione.