“Se la commissione parlamentare di inchiesta non mi convoca, allora io chiedo a tutti gli italiani onesti di istituire una commissione onoraria composta da 40 persone – giuristi, giornalisti, parlamentari, religiosi, laici, intellettuali – che in una sessione speciale pubblica deve ascoltarmi”.
Ali Agca è l’uomo che domenica 13 maggio dell’81 ha attentato alla vita di Papa Wojtyla sparandogli due colpi di pistola in piazza S. Pietro. E che lo scorso 17 maggio ha pubblicamente chiesto con un video di essere convocato dalla commissione bicamerale di inchiesta su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
Gli ho inviato 14 domande specifiche e dettagliate per un’intervista perché spiegasse, tra l’altro, i motivi per i quali vuole essere convocato, cosa ha da dire. Anziché rispondere alle mie domande, Agca ha risposto con una serie di affermazioni. In estrema sintesi, sostiene che lui alla commissione parlamentare vuole “far sentire e verificare la verità”. Verità che, come quella di Pietro Orlandi, vede anch’essa al centro il Vaticano. E se la commissione, come probabile, non lo convoca? Allora, come abbiamo appena visto, Agca chiede una “commissione onoraria composta da 40 persone” qualificate per essere ascoltato “in una sessione speciale pubblica”. Insomma, il “colpevole confesso” Marco Fassoni Accetti non è il solo a chiedere a gran voce di essere convocato dalla commissione per “dire la verità”. Verità che punta anch’essa il dito contro il Vaticano. Che si trova così sotto il tiro incrociato di un trio stranamente assortito e decisamente eterogeneo: Pietro Orlandi, Marco Fassoni Accetti e Alì Mehmet Agca.
Gli ultimi due potrebbero rivelarsi per il primo il bacio della morte: a causa del guazzabuglio totale, sempre più iperbolico, messo assieme con l’accusare a vario titolo sempre e comunque il Vaticano. Finora senza uno straccio di prova che non siano le affermazioni – qualcuno usa invece il termine chiacchiere – apodittiche e autoreferenziali di quelli che ormai sono diventati i tre moschettieri: sempre con le spade sguainate contro gli ultimi tre Papi e la loro Città S. Pietro.
Ecco il testo della risposta di Agca:
“Signor Pino Nicotri. Non risponderò alle sue domande poiché mi riservo di rispondere su certi argomenti davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul caso Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Tuttavia io credo che la commissione di inchiesta parlamentare non può convocarmi perché qualche centro del potere internazionale non vuole la scoperta e la divulgazione della Verità assoluta. Preferiscono la diffusione delle menzogne sistematiche. Cosi Enrico De Pedis, uomo totalmente innocente almeno nel caso Orlandi e Gregori, viene dipinto come un mostro che ha ucciso e messo nel cemento il cadavere di Emanuela per ordine di alcuni uomini del Vaticano. Peggio ancora, il più grande Papa della storia mondiale, Giovanni Paolo II, viene accusato di avere stuprato e fatto uccidere Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Accuse terribili, orribili.
E milioni di persone credono a queste accuse perché fu il Capo mondiale degli esorcisti, Padre Gabriele Amorth, a rivelare che dentro il Vaticano venivano organizzati festini e orge con riti satanici tra prelati, diplomatici, etc…
Da ricordare inoltre i crimini più orrendi compiuti dal fondatore e capo storico dei cosiddetti Legionari di Cristo, compiuti cioè da Padre Marcial Maciel Degollado, protetto e abbracciato per decenni da tutti i Papi perché quel personaggio diabolico al Vaticano donava centinaia di milioni di dollari. Il patrimonio di quell’essere diabolico e della sua congregazione satanica superava i 43 miliardi di dollari.
Dunque attualmente la maggior parte della gente crede che Emanuela Orlandi e Mirella Gregori siano state stuprate e uccise e i loro cadaveri siano stati occultati o annientati dal Vaticano. La gente ha ragione di credere in questo modo. Perché il Vaticano non vuole rivelare tutta la verità, che conosce perfettamente.
La Commissione di inchiesta parlamentare è ultima spiaggia per salvare onore e dignità del Vaticano e dei Papi che sanno e tacciono. İo ho delle prove documentali per dimostrare che la vera verità è un altra cosa. Se la commissione parlamentare di inchiesta non mi convoca allora io chiedo a tutti gli italiani onesti di istituire una commissione onoraria composta da 40 persone – giuristi, giornalisti, parlamentari, religiosi, laici, intellettuali – che in una sessione speciale pubblica deve ascoltarmi per sentire e verificare la verità. Per salvare anche la dignità dell’Italia intera, che viene denunciata come il servo il complice del Vaticano nel nascondere i suoi crimini.
Dunque, se impedirà la rivelazione della Verità assoluta sul caso Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, allora il Vaticano intero avrà İl suo Marchio dell’Infamia Eterna, come il Marchio del Caino e come il Tradimento di GİUDA….”.
Ho comunque ringraziato Agca per la sua risposta e gli ho fatto rilevare un errore, grande e grave, che purtroppo non è solo il suo: “Signor Agca, don Amorth NON ha mai fatto quelle dichiarazioni. Si è limitato a riportare quanto detto da monsignor Simeone Duca alla giornalista Anna Maria Turi. Dichiarazioni che poi la giornalista dopo la morte di don Duca ha trascritto nel suo libro, intitolato “Emanuela nelle braccia dell’Islam”. Grazie comunque per avermi risposto”.
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