A Fondi, in provincia di Latina, un acceso dibattito è esploso dopo che 12 famiglie italiane hanno deciso di ritirare i propri figli dalla scuola primaria “Aspri”. Il motivo principale di questa decisione è la composizione delle classi, che presenta una prevalenza di alunni di origine straniera. Le famiglie italiane hanno espresso preoccupazione riguardo alla presenza di una maggioranza di bambini di origine indiana, pakistana e albanese, sostenendo che ciò potrebbe rallentare l’apprendimento a causa delle difficoltà linguistiche.
La preside dell’istituto comprensivo Amato, Annarita Del Sole, ha confermato che i genitori italiani temono che la numerosa presenza di alunni stranieri possa influenzare negativamente il ritmo delle lezioni. A seguito di queste preoccupazioni, molti genitori hanno richiesto il trasferimento dei propri figli a classi con una composizione diversa. Attualmente, alla scuola primaria “Aspri” sono rimaste solo tre sezioni: una composta esclusivamente da alunni indiani e bengalesi, una da albanesi e pakistani, e una riservata agli studenti italiani. Questa suddivisione ha sollevato accuse di discriminazione da parte della comunità indiana, rappresentata dal presidente del gruppo regionale Gurmuk Singh, che ha denunciato la creazione di classi monoculturali come un fallimento dell’integrazione scolastica.
La preside Adriana Izzo dell’istituto ha espresso rammarico per la situazione, spiegando che la distribuzione degli alunni non era inizialmente sbilanciata, ma è diventata tale a causa dei trasferimenti improvvisi. Izzo ha ribadito il suo impegno per un’educazione inclusiva e interculturale, nonostante le attuali difficoltà. Anche il sindaco di Fondi ha preso posizione, assicurando che l’Ufficio Scolastico Regionale è già al lavoro per riequilibrare la distribuzione degli studenti. Tuttavia, i genitori italiani sembrano decisi a mantenere la loro decisione finché non verranno apportati cambiamenti concreti.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) di Fondi ha criticato aspramente la gestione della situazione, accusando la scuola e le istituzioni locali di non rispettare i principi fondamentali dell’inclusione. In un comunicato, l’Anpi ha espresso preoccupazione per la creazione di classi separate per nazionalità e ha sottolineato come una scuola interculturale dovrebbe essere vista come una risorsa e non come un ostacolo. Inoltre, è stata avanzata una critica al murales presente all’ingresso dell’istituto, definito un “omaggio alla scuola fascista”, che, secondo l’Anpi, rappresenta un chiaro simbolo di divisione in contrasto con i valori dell’inclusione.
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