Giubileo, aperta domenica mattina la Porta Santa in Laterano dal Vicario di Roma Baldassare Reina. Il rito nella basilica di San Giovanni, “madre di tutte le Chiese”, segna l’inizio dell’Anno dedicato alla speranza nelle diocesi di tutto il mondo, celebrando dai rispettivi vescovi.
L’evento giubilare, il secondo in una basilica romana, è seguito a due altre aperture, entrambe effettuate da Papa Francesco: San Pietro e il carcere di Rebibbia. Seguiranno le aperture della Porta Santa a Santa Maria Maggiore (1 gennaio, ore 17) e a San Paolo fuori le Mura (5 gennaio, ore 10).
GRAN FOLLA A SAN GIOVANNI PER IL GIUBILEO
Duemila fedeli all’interno della basilica, centinaia all’esterno. Presenti tra gli altri i due vescovi ausiliari: il cardinale Enrico Feroci e monsignor Rino Fisichella “regista” dell’anno Santo”. Ha partecipato alla cerimonia anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che in una intervista rilasciata a Repubblica ha detto: “Il metodo Giubileo va mantenuto per proseguire nel rilancio di Roma che può diventare la locomotiva d’Italia”.
L’OMELIA DI BALDO REINA
Il cardinale vicario generale per la Diocesi di Roma ha fatto una omelia molto seguita, dentro e fuori la Basilica. Ha affermato: “Con grande gioia abbiamo vissuto il gesto della apertura della Porta Santa nella nostra Basilica; con esso abbiamo voluto rinnovare la professione di fede in Cristo, Porta della nostra salvezza, confermando il nostro impegno a essere per ogni fratello e sorella segno concreto di speranza, aprendo la Porta del nostro cuore attraverso sentimenti di misericordia, bontà e giustizia”.
La celebrazione odierna si inscrive nella festa della Santa Famiglia di Nazareth, modello di ogni comunità domestica e specchio della comunione trinitaria”. Ha poi aggiunto: “L’invito che si eleva da questa celebrazione è quello di riconoscerci come famiglia di Dio, chiamata a crescere nella unità e nella carità reciproca e di sostenere con la preghiera tutte le famiglie, in particolare quelle provate da difficoltà e sofferenze”.
Infine ha sottolineato che “In questo periodo lacerato da guerre, discordie e disuguaglianze, tendiamo le braccia a tutti; facciamo in modo che attraverso le nostre braccia spalancate arrivi un riflesso dell’amore di Dio. Non ci salveremo da soli ma come famiglia: e allora è la fraternità che dobbiamo coltivare fino all’estremo delle nostre forze”.
ROMA SOFFRE DI DISAGI SOCIALI
Prima dell’apertura della Porta Santa in Laterano il cardinale vicario del Papa per la diocesi capitolina ha parlato dell’impegno per aprire spazi di istituti religiosi ai senzatetto, come peraltro chiesto da Francesco. Nel contempo il cardinale ha elogiato le parrocchie di periferia che “fanno un lavoro straordinario” e la preoccupazione per il fenomeno delle dipendenze.
E’ emersa la conferma di quanto “Roma sia una città con più o meno criticità macroscopiche ma anche ricca di una comunità ecclesiale aperta a collaborare con gli organismi territoriali” per mettere a fattor comune le proprie energie propositive in modo da sfruttare il tempo giubilare si è aperto anche per rivitalizzare la pratica religiosa.