Dopo tre anni di battaglia legale, un operaio brasiliano residente in Italia, è stato assolto dall’accusa di appropriazione indebita. La sentenza, emessa dalla giudice Sabrina Miceli, ha stabilito che “il fatto non sussiste”, mettendo fine a un incubo per l’uomo, che si è commosso abbracciando la moglie in lacrime. I guai giudiziari dell’uomo erano iniziati nel 2021, dopo due clamorose vincite al Gratta e Vinci nel giro di venti giorni: una da 800.000 euro a Modena e una da 2 milioni a Garda. Quest’ultima vincita era stata al centro di un’accusa che lo ha portato in tribunale.
Le accuse di appropriazione indebita e il processo
L’operaio era accusato da due amici di aver promesso di dividere i 2 milioni di euro della seconda vincita, per poi tirarsi indietro e tentare di incassare l’intero importo per sé. Secondo gli amici, l’acquisto del biglietto vincente sarebbe avvenuto in gruppo, con l’accordo di spartire la somma. La denuncia degli amici ha portato l’uomo a rischiare fino a 3 anni di carcere e a dover consegnare a ciascuno dei due 540.000 euro. Tuttavia, la difesa, condotta dagli avvocati Giovanni Chincarini e Giordana Frattini, ha ribaltato la situazione. Lunedì 16 settembre 2024, la giudice ha assolto l’operaio, confermando che non c’era alcun patto vincolante con gli amici e che la vincita spettava esclusivamente a lui.
Le indagini e la denuncia
La vicenda ha avuto inizio nel febbraio 2021, quando lo straniero acquistò cinque biglietti del Gratta e Vinci da 20 euro a Garda, uno dei quali risultò vincente per 2 milioni di euro. Dopo aver tentato di riscuotere la somma in una banca di Peschiera del Garda, la sua incredibile fortuna aveva attirato l’attenzione della Banca d’Italia, che segnalò il caso alla Guardia di Finanza, sospettando una possibile soffiata. Le indagini hanno successivamente dimostrato che le due vincite erano semplicemente frutto di un’incredibile fortuna, dovuta all’abitudine dell’uomo di acquistare regolarmente interi pacchi di tagliandi.
Gli amici, venuti a conoscenza della vincita, hanno sostenuto che ci fosse un patto per dividere il premio, ma tale accordo non è mai stato provato in sede legale. Ora, l’operaio potrà finalmente incassare l’intera somma e chiudere definitivamente questo capitolo difficile della sua vita.