Una vicenda che potrebbe sembrare surreale, ma che si è conclusa con un lieto fine per un avvocato di Viterbo. Il giudice di pace ha accolto il ricorso contro la sospensione della patente inflitta a dicembre 2024, subito dopo l’introduzione del nuovo codice della strada. Il motivo? Un attacco di dissenteria, che avrebbe costretto l’automobilista ad accostare il veicolo in condizioni di emergenza.
Il rifiuto dell’alcol test
Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’avvocato, sentendosi male, aveva fermato l’auto sul lato della carreggiata per necessità fisiche. Poco dopo è stato raggiunto da una pattuglia della polizia, che gli ha chiesto di sottoporsi all’alcol test. Al rifiuto del controllo, gli agenti hanno applicato la sanzione massima prevista per guida in stato di ebbrezza: una multa e il ritiro della patente. Durante l’operazione, un altro veicolo in corsa ha urtato le auto di servizio della polizia, parcheggiate a bordo strada. Gli agenti hanno quindi accusato l’avvocato di aver contribuito, con il suo comportamento, a causare l’incidente.
La difesa
Davanti al giudice di pace, l’automobilista ha spiegato che il suo stato fisico era dovuto a un attacco di dissenteria, probabilmente causato da una congestione, e non al consumo di alcol. Ha anche sottolineato che il motore della sua auto era rimasto acceso solo per riscaldarsi. Il giudice ha riconosciuto la validità della sua versione, accertando che l’auto fosse stata fermata in sicurezza. Con il ricorso accolto, l’avvocato ha riottenuto la patente e potrà tornare a guidare. La vicenda, benché singolare, mette in luce l’importanza di valutare attentamente le circostanze che possono portare a sanzioni così severe.