Guerra in Medio Oriente, la diretta. Hamas, nella serata di ieri aveva annunciato di essere pronto a fermare i combattimenti se Israele si impegna su una tregua a Gaza. A dirlo è stato un funzionario della fazione palestinese che annunciava di aver discusso con l’Egitto sulle proposte per un cessate il fuoco. Oggi però, Hamas fa sapere di avere respinto la proposta israeliana di una piccola tregua in cambio di 5 ostaggi.
Israele intanto non arretra di un millimetro e rade al suolo almeno 10 edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Secondo la protezione civile locale ci sarebbero 150 tra morti e feriti. Dal Libano invece arriva la notizia della morte di tre giornalisti.
13.12
Almeno sei persone sono rimaste ferite nell’impatto di un razzo lanciato da Hezbollah dal Libano nella zona di Shomera, nella Galilea occidentale. Lo hanno riferito i soccorritori.
12.54
I due peacekeeper indonesiani feriti e ricoverati in ospedale dopo essere stati colpiti da un carro armato israeliano in Libano sono tornati in servizio. Lo riporta Sky News, citando l’Unifil. I due caschi blu indonesiani hanno trascorso tre giorni in terapia intensiva a seguito dell’incidente, ma ora sono “in buone condizioni e sono tornati in servizio”.
12.44
Sette cittadini ebrei israeliani sono stati incriminati dopo essere stati arrestati il mese scorso con l’accusa di aver svolto attività di spionaggio a favore dell’Iran per ben due anni, portando a termine circa 600 azioni su ordine della Repubblica islamica, in cambio di compensi per complessivi 300 mila dollari. Lo riportano i media israeliani sottolineando che i sette sono accusati di reati contro la sicurezza, aiuto al nemico in tempo di guerra e fornitura di informazioni al nemico. Tra i sospettati, tutti residenti ad Haifa e nel nord del Paese, ci sono un soldato che ha disertato l’esercito e due minorenni di età compresa tra 16 e 17 anni.
Secondo i pubblici ministeri, se fosse stato scoperto, il capo della rete avrebbe inventato una storia di copertura secondo cui le spie erano guide turistiche: gli inquirenti sostengono che gli indagati hanno raccolto informazioni su siti sensibili in Israele, basi militari e obiettivi umani. Gli imputati – riporta il Times of Isarel – hanno effettuato centinaia di missioni per fotografare le basi aeree di Nevatim, Ramat David, Tel Nof e Palmachim, nonché le basi di Beer Tuvia, Kiryat Gat, Emek Hefer e il complesso di Glilot a nord di Tel Aviv. E, ancora, ad Haifa hanno scattato immagini dei sistemi di difesa missilistica Iron Dome, degli edifici governativi e dei porti della città, di Ashdod e di Eilat, e diversi altri siti sensibili, compreso il pallone d’ osservazione dell’Idf nell’area di Golani Junction. A quello che si reputa sia il coordinatore delle operazioni di spionaggio era stato chiesto anche di scoprire dettagli sull’auto, sui parenti e sugli impegni di un esperto di ingegneria del gas presso l’Università di Haifa, che aveva tenuto lezioni sull’Iran. Gli indagati – precisano i media – ricevevano pagamenti e rimborsi spese che andavano dai 500 ai 1.200 dollari per ogni incarico: il pagamento complessivo ricevuto dalla rete di spie ammonterebbe a 300.000 dollari.
12.22
E’ salito ad almeno 38 il bilancio dei morti negli attacchi israeliani su diverse strutture residenziali a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche. Tra le vittime ci sarebbero 14 bambini rimasti soffocati dal fumo dei missili israeliani: 13 erano della stessa famiglia. L’emittente riferisce di immagini “inquietanti” dal luogo dei raid, con molti corpi che giacciono a terra nell’ospedale Nasser mentre genitori e parenti disperati salutano le vittime, già pronte per la sepoltura.
12.04
“A circa 30.000 bambini nel nord di Gaza è stato impedito di ricevere il secondo ciclo di vaccinazione antipolio” . Lo afferma Unicef su X. L’organizzazione continua a chiedere “un cessate il fuoco” nell’area. “Le pause umanitarie – aggiunge – sono fondamentali per il loro benessere generale e per contenere la diffusione della polio”.
12.01
Il primo ministro libanese Mikati ha accusato Israele di aver preso di mira intenzionalmente i giornalisti morti in un attacco nel sud del Paese. “La nuova aggressione israeliana contro i giornalisti” rientra tra i ‘crimini di guerra commessi dal nemico israeliano’, ha dichiarato il premier in un comunicato, aggiungendo che l’attacco è ‘deliberato’ e ‘mira a terrorizzare i media per coprire crimini e distruzioni’. I reporter sono morti in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell’est del Libano, vicino al confine con la Siria.
11.59
Il ministro della Sanità libanese, Firass Abiad, ha dichiarato che 163 operatori di emergenza e personale medico sono stati uccisi negli attacchi israeliani in tutto il Paese, a poco più di un anno dall’inizio degli scontri a fuoco transfrontalieri tra Hezbollah e Israele. Il numero totale di operatori sanitari e di soccorso uccisi “finora è di 163”, oltre a “272 feriti”, ha dichiarato Abiad durante una conferenza stampa dedicata ai “danni causati dagli attacchi israeliani al settore sanitario in Libano”.
11.41
Israele deve “cessare la pulizia etnica” ai danni dei palestinesi nei territori occupati. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, incontrando a Londra il segretario di Stato americano Antony Blinken, reduce da una missione nello Stato ebraico, in Arabia Saudita e in Qatar, e sollecitando indirettamente Washington a fare di più per fermare l’azione militare israeliana nella Striscia di Gaza e nella regione. Denunciando la catastrofe umanitaria nel nord della Striscia, Safadi ha detto: “Vediamo in corso una pulizia etnica e questa deve cessare”
11.06
L’esercito israeliano ha reso noto che poco fa un drone che aveva attraversato lo spazio aereo israeliano, lanciato dalla Siria, è stato abbattuto dalle difese aeree sulle alture meridionali del Golan. In diverse città del Golan e nei pressi del Mar di Galilea sono state attivate le sirene d’allarme.
11.03
Il quotidiano palestinese al Quds ha pubblicato tre documenti indicando che sarebbero stati scritti a mano da Yahya Sinwar, prima di essere ucciso dall’Idf, in cui fornisce istruzioni ai rapitori degli ostaggi. Il primo documento sottolinea l’obbligo di “prendersi cura della vita dei prigionieri nemici e di tenerli al sicuro, poiché rappresentano un’importante merce di scambio” per liberare i prigionieri palestinesi, e include versetti coranici. Il secondo documento include dati su ostaggi senza nome trattenuti in tre aree: Gaza City (14), il centro della Striscia (25) e Rafah (51). Un quarto gruppo di 22 ostaggi è elencato senza indicazione di ubicazione. In ogni luogo gli ostaggi vengono suddivisi in diverse categorie, in base all’età (sopra o sotto i 60 anni, oppure giovani), al sesso e al fatto che siano civili o soldati. Specifica che un beduino è stato tenuto in ostaggio a Gaza City e quattro a Rafah, tra cui un uomo di 55 anni (presumibilmente Youssef Ziyadne con i suoi tre figli, due dei quali sono stati rilasciati in seguito al cessate il fuoco di novembre). Il terzo documento include un elenco di undici ostaggi donne che furono rilasciate all’inizio della guerra, la maggior parte durante la tregua di novembre, durata una settimana. Gli undici ostaggi sono elencati con il loro nome, età e se avevano cittadinanza straniera. Ad oggi, 97 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre sono ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dall’Idf
10.47
Fonti di Hamas riferite da Channel 12 hanno affermato questa mattina che non accetteranno la proposta israeliana di un breve cessate il fuoco in cambio del rilascio di un piccolo numero di ostaggi. L’accordo, per il quale gli egiziani hanno insistito nei giorni scorsi, dovrebbe includere un cessate il fuoco che durerà dai 10 ai 12 giorni nella Striscia di Gaza, in cambio della liberazione di 5 sequestrati. Khalil al-Hiya, negoziatore per Hamas, ha dichiarato che “non c’è alcun cambiamento nella loro posizione: cessate il fuoco totale e ritiro dell’Idf dalla Striscia”.
10.16
Il ministro dei trasporti libanese ha dichiarato che un attacco israeliano ha reso inutilizzabile un valico di frontiera tra il Paese e la Siria, lasciando così operativo solo un varco. “Il valico di Qaa è stato messo fuori servizio dopo un attacco israeliano sul territorio siriano, a centinaia di metri dalle guardie di frontiera siriane”, afferma Ali Hamieh, vicino a Hezbollah, aggiungendo che l’attacco ha bloccato il passaggio dei veicoli. Lo riferiscono i media libanesi. Israele ha accusato Hezbollah di contrabbandare armi dalla Siria attraverso i valichi di frontiera, l’Idf non ha rilasciato dichiarazioni su questo presunto attacco.
10.10
Il capo del Mossad David Barnea è tornato questa mattina presto da una visita al Cairo dove ha incontrato per la prima volta il nuovo capo dell’intelligence egiziana Mahmoud Rashad. Lo riferisce Ynet. I due hanno discusso a lungo su una nuova linea per la liberazione degli ostaggi e sul rafforzamento della cooperazione nella lotta al terrorismo. Secondo fonti israeliane l’incontro si è svolto in uno spirito positivo, caratterizzato dalla comprensione e dalla grande importanza per la cooperazione e per il ruolo centrale dell’Egitto nel mantenimento della pace. Nei giorni scorsi c’erano stati due incontri, sempre nella capitale egiziana tra Rashad e il direttore dello Shin Bet (la sicurezza interna) Ronen Bar.
Nell’incontro con il capo del Mossad David Barnea al Cairo, la delegazione egiziana “ha confermato (…) la propria contrarietà all’operazione militare in corso nel nord della Striscia di Gaza” e “ha avvertito del pericolo rappresentato dal continuo ostruzionismo di Israele all’ingresso degli aiuti umanitari” nell’enclave palestinese. Lo scrive su Facebook l’emittente pubblica egiziana al-Qaera citando una “fonte qualificata della sicurezza” egiziana. L’incontro si è svolto “nel quadro degli intensi sforzi egiziani per riprendere i negoziati, fermare il cessate il fuoco e raggiungere la stabilità nella regione”, si limita ad aggiungere l’emittente sempre citando la fonte. Una fonte qualificata egiziana, nel confermare che “una delegazione di alto livello della sicurezza” ieri ha incontrato “i leader di Hamas al Cairo per esaminare la situazione nella Striscia” e “i mezzi per superare gli ostacoli alla tregua”, ha riferito all’ANSA che “l’incontro si inserisce nel quadro degli sforzi dell’Egitto per riprendere i negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”. La fonte, che preferisce rimanere anonima, ha confermato “l’impegno dell’Egitto a continuare ad aumentare il trasporto di aiuti umanitari” nell’enclave palestinese.
9.33
La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha espresso cordoglio per la morte di Hachem Safieddine, considerato il probabile successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah in Libano, dopo che Israele ha confermato di averlo eliminato. “Hezbollah è vivo”, ha scritto su X la Guida suprema, offrendo le condoglianze alla famiglia di Safieddine. “La Repubblica Islamica dell’Iran continuerà a sostenere i mujaheddin di Quds e coloro che resistono all’occupazione della Palestina da parte della banda criminale usurpatrice”, ha affermato Khamenei. “Oggi, Hezbollah rimane il più forte difensore del Libano e lo scudo più saldo di fronte all’avidità del regime sionista, che da tempo cerca di smembrare il Libano”, ha aggiunto il leader iraniano.
8.40
L’uccisione di 3 giornalisti da parte di Israele è un “crimine di guerra”. Lo afferma il ministro dell’Informazione libanese dopo la morte dei 3 reporter in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell’est del Libano vicino al confine con la Siria, scrivono i media libanesi. l ministro Ziad Makary ha accusato Israele di aver intenzionalmente preso di mira i giornalisti nell’attacco nel sud del Paese. “Il nemico israeliano ha atteso la pausa notturna dei giornalisti per tradirli nel sonno… Questo è un assassinio, dopo il monitoraggio e il tracciamento, con una pianificazione e una progettazione precedenti, poiché c’erano 18 giornalisti in rappresentanza di 7 istituzioni mediatiche. Questo è un crimine di guerra”, ha affermato Makary in un post su X.
8.29
Un terzo delle strutture sanitarie del Libano è stato costretto a chiudere a causa dei raid di Israele. Lo afferma il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus il quale ha chiesto la protezione dei civili, degli operatori sanitari e delle strutture mediche, poiché il conflitto ha costretto alla chiusura di oltre 100 centri sanitari. Gli ospedali libanesi e il loro personale sono ora “sopraffatti”, ha affermato Tedros in un post sui social, osservando che un terzo di tutte le strutture sanitarie del Paese sono state costrette a chiudere a causa della guerra. L’Oms chiede un cessate il fuoco, un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per aiutare le persone colpite dalla guerra e la protezione dei cittadini, del personale medico e dei centri medici “in linea con il diritto internazionale”, ha detto Tedros.
8.09
Sale a 28 il bilancio dei morti in seguito a un raid israeliano che ha colpito stamane una casa vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa secondo cui i caccia israeliani hanno bombardato la casa nell’area di al-Manara a sud della città nel sud di Gaza.
5.21
Il ministero della Sicurezza argentino, presieduto da Patricia Bullrich, ha comunicato che oggi 25 ottobre annuncerà simultaneamente con vari paesi il nome del “capo operativo di Hezbollah in America Latina, nonché il principale partecipante e responsabile delle operazioni di reclutamento e della pianificazione di numerose azioni terroristiche”. Si tratta di un soggetto che “ha preso parte agli attentati all’Amia e all’ambasciata di Israele” tra 1992 e 1994, che causarono 113 morti tra i civili e circa 500 feriti. Tra i principali esecutori dei due attentati figura Salman Raouf Salman, conosciuto anche come Samuel Salman El Reda. Sul libanese pende una taglia di 7 milioni di dollari delle autorità statunitensi che lo accusano di essere “il coordinatore dell’attività terroristica di Hezbollah nell’emisfero occidentale”. Per Washington El Reda è a capo dell’Organizzazione per la Sicurezza Esterna (Eso in inglese) di Hezbollah. L’Eso è responsabile per la pianificazione, il coordinamento e l’esecuzione degli attacchi terroristici internazionali del gruppo. Altro membro chiave della logistica degli attentati fu Hussein Ahmad Karaki, noto anche come Saad Ezzeddine, a capo dell’esecuzione del massacro dell’Amia. Secondo il ministero della Sicurezza argentino “tale annuncio ha un’importanza pari alla morte di Hasán Nasrallah nel processo di smantellare Hezbollah e scoprire la sua rete e i suoi sostenitori con documentazione di supporto”.
4.53
I media statali di Beirut affermano che tre giornalisti sono stati uccisi stanotte in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell’est del Libano vicino al confine con la Siria. Una delle vittime sarebbe un cameraman di Al Mayadeen, secondo quanto afferma la stessa emittente araba ritenuta vicina a Hezbollah.
3.16
La Protezione civile di Gaza afferma che l’esercito israeliano ha compiuto nelle ultime ore un “massacro di massa” radendo al suolo almeno 10 edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, Lo riporta l’emittente araba Al Jazeera. Citando fonti locali, l’agenzia di stampa palestinese Wafa parla da parte sua di circa 150 tra morti e feriti.