Cronaca

Guerra in Medio Oriente, la diretta: militari israeliani sparano di nuovo contro il contingente Onu

Medio Oriente, la diretta. Continua l’offensiva israeliana in Libano, dove nella giornata di ieri è stato attaccato il contingente di pace delle Nazioni Unite presente in Libano. Due militari italiani sono stati feriti.

Quanto accaduto è stato definito come “inammissibile” dalla premier Meloni. Il minstro Crosetto è stato ancora più duro parlando di “crimini di guerra” e specificando che “l’Italia non prende ordini da Israele”. Ed oggi ci sono stati di nuovo spari contro il contingente di osservazione delle Nazioni Unite. Dopo gli spari si contano due feriti. 

Guerra in Medio Oriente, la diretta: militari israeliani uccidono comandante Jihad in Cisgiordania (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

11.59

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di cessare l’esportazione di armi verso Israele per “violazione del diritto internazionale” dopo “l’invasione” del Libano. “Il governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare qualsiasi tipo di arma o materiale militare in Israele, niente”, ha detto in una conferenza stampa presso l’Accademia di Spagna a Roma dopo l’incontro con Papa Francesco, con il quale ha discusso di questo tema. Lo riferisce la Efe.

11:45

“I soldati italiani non si toccano, non sono militanti di Hezbollah”. Lo ha detto da Torino il vicepremier, Antonio Tajani.

11:14

Gli spari israeliani contro i peacekeepers dell’Onu sono “una violazione del diritto internazionale umanitario”. Lo sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

11.06

Il ministero libanese conferma il fuoco israeliano su Unifil e il ferimento di 2 peacekeepers.

10.41

La Cina ha “duramente condannato” Israele per l’attacco alla torre di osservazione dell’Unifil che ha ferito le forze di peacekeeping dell’Onu in Libano, esprimendo “preoccupazioni” per l’evoluzione della situazione.

La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che “qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”, affermando che “tali atti sono inaccettabili e devono essere fermati immediatamente”.

10.38

I due caschi blu feriti nel nuovo attacco ad una torretta di osservazione dell’Unifil a Naqoura, secondo quanto si apprende da fonti militari d’intelligence libanesi, sono di nazionalità cingalese.

10.12

Una fonte delle Nazioni Unite afferma che Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro un posto di osservazione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ferendo due persone. Lo riporta Haaretz.

10.10

Una delegazione di uomini del Comando operativo di vertice interforze della Difesa italiana è stata inviata a Gerico, in Cisgiordania, per un sopralluogo a scopo di ricognizione – nell’ambito dell’operazione Miadit sospesa un anno fa – affinché siano verificate le condizioni logistiche per una riapertura della missione.

In prospettiva, come era stato richiesto dal segretario di Stato Usa Anthony Blynken al governo italiano, 200 militari dell’Arma dei Carabinieri potrebbero tornare a Gerico e, solo dopo una positiva valutazione delle condizioni di sicurezza (ancora non verificate) da entrambe le parti, allargare la loro missione nel territorio di Gaza. Della delegazione, inviata una settimana fa e composta da 8 persone, fanno parte carabinieri, medici e addetti al settore logistico.

9.50

Durante la riunione tenutasi ieri sera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo gli attacchi israeliani alle basi Unifil, il capo delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite Jean Pierre Lacroix ha detto che Unifil ha deciso di trasferire temporaneamente 300 peacekeeper degli oltre 10 mila schierati in Libano in basi più grandi per la loro sicurezza. Lo riporta Reuters sul suo sito.

9.44

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, parlando a margine del vertice dell’Asean che si chiude oggi nel Laos, ha promesso sostegno agli sforzi dello stato libanese per affermarsi mentre Israele colpisce i militanti di Hezbollah. “È chiaro che il popolo libanese ha un interesse, un forte interesse, affinché lo Stato si affermi e si assuma la responsabilità per il Paese e il suo futuro”, ha detto Blinken ai giornalisti.

Il segretario di Stato ha poi espresso, rivolto a Israele, le “sincere preoccupazioni” degli Stati Uniti per il blocco degli aiuti umanitari a Gaza. Ha infine affermato che “gli Stati Uniti stanno lavorando per prevenire un “conflitto più ampio” in Medio Oriente, anche attraverso una soluzione diplomatica in Libano. Blinken ha infine osservato di non aver sentito “niente di nuovo” dalla Russia al vertice dell’Asean.

09.57

Durante la riunione tenutasi ieri sera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo gli attacchi israeliani alle basi Unifil, il capo delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite Jean Pierre Lacroix ha detto che Unifil ha deciso di trasferire temporaneamente 300 peacekeeper degli oltre 10 mila schierati in Libano in basi più grandi per la loro sicurezza. Lo riporta Reuters sul suo sito.

09.09

La riunione del gabinetto di governo che si è tenuta dalla tarda serata di ieri, durata quattro ore, si è conclusa senza arrivare alla votazione sul piano di risposta di Israele all’attacco missilistico dell’Iran del primo ottobre. Lo riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Yoav Gallant non potrà quindi partire per Washington, dove era previsto un incontro con l’omologo Lloyd Austin poiché il premier Benyamin Netanyahu ha posto il veto finché il governo non voterà il piano di ritorsione.

08.27

Gli attacchi dell’esercito israeliano contro le unità di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano sudoccidentale sono “in violazione delle leggi di guerra”, e L’Onu “dovrebbe stabilire urgentemente, e i Paesi membri dell’Onu dovrebbero sostenere, un’indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele con il mandato di denunciare pubblicamente le violazioni”. Lo afferma Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto.

07.27

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano stamattina di aver abbattuto un drone che aveva sorvolato Israele, dopo che nella notte gli allarmi antiaerei erano risuonati ad Ashkelon e in altre città non lontane dal confine con il nord della Striscia di Gaza.

5,30

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver ucciso il comandante supremo della Jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah nel raid aereo che ieri ha colpito il campo profughi di Nur Shams a Tulkarem, in Cisgiordania.

Abdullah era stato nominato capo della milizia a Tulkarem dopo che il suo predecessore Mohammed Jabber era stato ucciso in uno scontro a fuoco a fine agosto ed era responsabile dell’organizzazione delle attività della Jihad islamica tra cui “molti attacchi” con l’utilizzo di esplosivi contro le truppe israeliane, spiegano le Idf in un comunicato citato dai media locali.

Abdullah è stato ucciso nell’attacco aereo insieme a un secondo terrorista, aggiungono i militari di Israele. L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma da parte sua che la seconda vittima era Awad Omar della vicina città di Bal’a e che i corpi dei due sono stati sequestrati dalle truppe israeliane. Le Idf sottolineano di aver trovato fucili semiautomatici e giubbotti antiproiettile sulle due vittime.

6.24

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha condannato gli attacchi alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, dopo che i peacekeeper dell’Unifil hanno dichiarato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sul loro quartier generale nel Libano meridionale.

“Un attacco contro una missione di pace delle Nazioni Unite è irresponsabile e non è accettabile, ed è per questo che invitiamo Israele e tutte le parti a rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale”, ha detto Michel a margine del vertice dell’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in Laos.

6.51

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver abbattuto un drone che aveva sorvolato Israele, dopo che nella notte gli allarmi antiaerei erano risuonati ad Ashkelon e in altre città non lontane dal confine con il nord della Striscia di Gaza.

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Lorenzo Briotti