Almeno tre persone sono state uccise e altre 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano contro un ospedale nel centro di Gaza dove si rifugiavano i palestinesi sfollati. lo ha reso noto l’Ufficio stampa del governo di Hamas, come riporta la Cnn. Secondo il gruppo filo-iraniano, si tratta della settima volta che il campo all’interno dell’ospedale al-Aqsa di Deir al-Balah viene colpito da gennaio.
Secondo Israele invece, si è trattato di un “attacco mirato” contro terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di comando e controllo situato nell’ospedale. Lo rende noto su Telegram l’esercito (Idf), aggiungendo che “il centro di comando e controllo veniva utilizzato dai terroristi di Hamas per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe dell’Idf e lo Stato di Israele”. Proseguono, intanto, le battaglie in Libano tra l’esercito israeliano e le forze di Hezbollah dopo che il Partito di Dio, la sera di domenica ha lanciato un drone che ha colpito una base militare nell’area di Binyamina. Attacco che ha provocato la morte di 4 soldati e il ferimento di altri 60.
LA DIRETTA
17.54
Una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano, è stata individuata questa mattina da una pattuglia del contingente italiano di Unifil durante un movimento logistico. Un team di artificieri del contingente nazionale, intervenuto, ha messo in sicurezza l’area ma non ha potuto completare le operazioni di bonifica poiché, per cause in via di accertamento, uno degli ordigni si è innescato provocando un rogo nell’area circostante. Non si registrano danni a persone o mezzi. Sono in corso le indagini da parte di Unifil e delle autorità libanesi per far luce sulla dinamica dei fatti e risalire ad esecutori e mandanti della potenziale
minaccia.
16.50
Le sirene d’allarme sono scattate a Tel Aviv e in 180 diverse località del centro di Israele.
15.07
L’agenzia palestinese Wafa denuncia l’intensificarsi degli attacchi dei coloni israeliani, “sotto la protezione dei soldati dell’occupazione”, contro i contadini palestinesi nella zona di Qusra, a sud di Nablus, dove è in corso la raccolta delle olive. L’attivista per i diritti umani Fouad Hassan ha affermato che un gruppo di coloni israeliani ha attaccato i residenti mentre raccoglievano le olive, con “intensi spari di proiettili veri”. “Hanno anche attaccato diverse case di cittadini nella città”, ha aggiunto. Ieri mattina, i coloni avrebbero tagliato decine di ulivi appartenenti a un agricoltore palestinese. Questa mattina – prosegue la Wafa, soldati israeliani avrebbero costretto i contadini ad abbandonare le loro terre mentre raccoglievano le olive nella città di Beit Furik, a est di Nablus. Con l’inizio della stagione della raccolta delle olive nei villaggi e nelle città della zona di Nablus, la frequenza degli attacchi da parte dei coloni sarebbe consistentemente aumentata.
14.30
I volontari della Croce Rossa cercano sopravvissuti tra le macerie dopo il raid attribuito a Israele che ha colpito il villaggio a maggioranza cristiana di Aitou, nel nord del Libano. Un fotografo sul posto ha segnalato che un edificio residenziale all’ingresso del villaggioè stato raso al suolo. Le ambulanze stanno evacuando i feriti. L’esercito libanese ha imposto un cordone di sicurezza nella zona, dove è scoppiato anche un incendio in seguito al raid. Il villaggio colpito si trova nel distretto a maggioranza cristiana di Zgharta. Finora gli attacchi israeliani si erano concentrati principalmente in aree prevalentemente sciite, dove Hezbollah controlla il territorio.
14.26
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto al suo omologo statunitense Lloyd Austin che Israele avrebbe dato una forte risposta a Hezbollah dopo il raid con un drone che ha colpito una base dell’esercito uccidendo quattro soldati e ferendone sessanta. Gallant ha parlato con Austin durante la notte e “ha sottolineato la gravità dell’attacco e la forte risposta che sarebbe stata data a Hezbollah”, ha affermato l’ufficio del ministro in una nota.
14.21
Hezbollah riferisce di “feroci combattimenti” con l’esercito israeliano in un villaggio di confine. I combattenti di Hezbollah “sono impegnati in violenti scontri con le forze nemiche israeliane nel villaggio di Aita al-Shaab con mitragliatrici, razzi e proiettili di artiglieria”, ha dichiarato il gruppo, aggiungendo poi di aver preso di mira una “veicolo israeliano con un missile guidato” nel villaggio
13.22
L’Idf ha chiesto ai residenti di altri 25 villaggi nel sud del Libano di evacuare immediatamente a causa delle operazioni militari in corso. Il portavoce in lingua araba dell’Idf ha dichiarato che Israele non intende colpire i civili, ma per la loro sicurezza devono lasciare le abitazioni
13.18
Il comandante della forza d’élite Radwan di Hezbollah, Muhammed Kamel Naeem, è stato ucciso in un raid dell’aeronautica israeliana nell’area della città di Nabatiye, 60 chilometri a sud di Beirut. Lo ha reso noto l’Idf. Muhammad Kamel Naim era responsabile del lancio di missili anticarro contro, ha detto l’Idf pubblicando il video dell’attacco. Oggi Hezbollah ha lanciato razzi contro il nord e il centro di Israele. Alcuni sono stati intercettati, mentre altri sono caduti in aree aperte. L’Iaf ha attaccato i lanciatori da cui sono stati irati i razzi.
13.11
Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira oggi con missili una caserma militare situata a est della città costiera di Netanya, nel centro di Israele, come parte di una serie di attacchi rivendicati contro basi e movimenti di soldati israeliani, in diverse località. Lo riporta Sky Arabia. I miliziani filoiraniani hanno affermato in un comunicato che i suoi combattenti hanno lanciato missili “contro la caserma di Beit Lid, a est di Netanya”, in risposta “agli attacchi e ai massacri commessi dal nemico sionista”. Ieri un attacco a un’altra caserma aveva fatto 4 morti e una settantina di feriti.
13.04
Il ministro israeliano Eli Cohen ha accusato su X le forze di peacekeeping dell’Unifil nel Libano meridionale di essere una forza “inutile” che non è riuscita a proteggere gli israeliani dagli attacchi di Hezbollah. “Queste forze non hanno contribuito in alcun modo al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l’applicazione delle risoluzioni Onu e fungono da scudo per Hezbollah”. Cohen si rivolge poi al segretario dell’Onu Guterres: ‘E’ giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l’Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hamas’.
12.52
L’aeronautica militare israeliana ha reso noto di aver abbattuto due droni lanciati dalla Siria. Secondo l’esercito, i droni sono stati intercettati prima che entrassero in Israele.
11.39
“Sono inaccettabili gli attacchi di Israele e il fuoco che si sta aprendo sulle truppe di Unifil. Devono cessare. Sono contrari alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che portarono al dispiegamento della stessa missione di Unifil”. Lo ha affermato il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, all’arrivo al Consiglio dei ministri degli esteri della Ue in Lussemburgo. Albares ha dichiarato inoltre che gli attacchi “sono contrari al diritto internazionale come lo sono i bombardamenti indiscriminati”. E allo stesso tempo ha espresso “preoccupazione per i bombardamenti dei campi dei rifugiati a Gaza”. Madrid ribadisce la richiesta di “un cessate il fuoco permanente a Gaza, di una tregua in Libano, del rispetto della risoluzione 1701 dell’Onu da parte di tutte le parti in conflitto, della fine del lancio di razzi da parte di Hezbollah contro Israele, della liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas. e dell’entrata di aiuti a Gaza”. Il governo spagnolo “lavora instancabilmente”, ha detto Albares, per “una Conferenza di pace” in Medio Oriente” a Madrid.
10.54
Il ministero della Salute libanese afferma che domenica 51 persone sono state uccise in tutto il paese dagli attacchi aerei israeliani. Altre 174 sono rimaste ferite, aggiunge il ministero, come riporta la Bbc. Ventidue delle persone uccise si trovavano nella regione del Monte Libano, nel nord del Paese, mentre 10 persone sono state uccise in attacchi israeliani nella regione meridionale di Nabatieh. Altre cinque persone sono state uccise e una ferita durante un raid nel villaggio di Maifadoun, a ovest del castello di Beaufort.
9.37
“Non è la prima volta che Israele prende di mira i caschi blu. L’obiettivo è sostituire Unifil con una missione multinazionale più accondiscendente con in piani dello Stato ebraico”. E’ la lettura di Salman Hareb, portavoce di Hezbollah per il Sud del Libano, intervistato dalla Stampa. Per Hareb “l’escalation a cui stiamo assistendo non è iniziata il 7 ottobre 2023, ma molto prima. Risponde a un progetto degli israeliani di creare un nuovo Medio Oriente. Il primo tentativo risale al 2006 – dice – con la precedente invasione, fallita. Ora sta accadendo di nuovo. Il progetto è chiaro, creare insediamenti nel Sud del Libano, come a Gaza, e replicare il modello che da anni stanno attuando in Cisgiordania. È il nuovo ordine mediorientale voluto da Netanyahu”. In cosa consiste? “Il progetto di creare una ‘zona sicura’ e impossessarsi del territorio libanese, svuotando le città e i villaggi di confine, con il pretesto di neutralizzare Hezbollah – risponde Hareb -. Progetto che si dimostra ogni giorno più difficile”.
9.20
“Non credo proprio che sia intenzione di Israele radere al suolo le basi di Unifil e ucciderne i militari. L’Ucei ha espresso vicinanza e solidarietà ai miliari italiani. Comprendiamo la missione di Israele e siamo preoccupati per i militari di Unifil perché sono in pericolo a causa di Hezbollah che si fa scudo di postazioni Onu e persegue obiettivi di terrore. L’augurio è che la situazione si possa presto risolvere”. Così, in un’intervista alla Stampa, Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma. Per Fadlun “Israele cerca solo di sopravvivere e difendersi. Mettere sullo stesso piano l’unica democrazia del Medio Oriente e i terroristi è l’equivoco in cui cercano di farci cadere, un tranello da evitare”. “Questa guerra Israele la subisce – sottolinea Fadlun – È una guerra per la sua sopravvivenza. Iran e i suoi alleati vogliono la completa distruzione di quella che definiscono l’entità sionista, lo Stato che non riconoscono e di cui non accettano nemmeno di pronunciare il nome”.
9.19
“Non è il segretario generale dell’Onu che decide se le truppe dell’Unifili devono restare in Libano ma il Consiglio di sicurezza, quindi si smetta di attaccare Guterres”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, arrivando al Consiglio Esteri del Lussemburgo precisando, inoltre, che non c’è accordo tra i 27 sull’embargo di armi a Israele, dato che alcuni Paesi chiedono di “aumentare” le consegne e non ridurle.
8.04
Un razzo lanciato dal Libano è caduto in una zona aperta e disabitata di Israele, dopo che le sirene antimissile sono risuonate a Haifa. Lo fa sapere l’Idf, l’esercito israeliano, citato da Ynet.
7.38
Hezbollah ha affermato di aver sparato colpi di artiglieria contro forze israeliane che tentavano di infiltrarsi in territorio libanese. “Durante un tentativo di infiltrazione da parte di truppe di fanteria nemica in territorio libanese” vicino al villaggio di Markaba, le forze di Hezbollah hanno sparato loro contro “colpi di artiglieria”, mentre hanno lanciato razzi contro soldati nemici in altre zone, compresa quella di Lebbouneh, sempre nel sud del Libano, recita il comunicato dei miliziani filoiraniani libanesi.
01.42
Domenica sera Hezbollah ha inferto a Israele il colpo più disastroso dopo il 7 ottobre 2023. Quattro soldati sono stati uccisi e 60 sono rimasti feriti, di cui sette gravemente, quando un drone lanciato dal Libano intorno alle 19 ora locale (le 18 in Italia) ha colpito una base militare nell’area di Binyamina. Hezbollah ha rivendicato l’attacco precisando di aver voluto tendere una ‘imboscata’ a dei soldati israeliani alla frontiera con il Libano. L’Idf sta indagando sul perché non siano suonate le sirene e per quale motivo i tentativi di intercettazione siano falliti. Il drone che è riuscito a superare la contraerea, secondo una ricostruzione della tv pubblica Kan, è penetrato attraverso il tetto della mensa della base Golani durante l’ora della cena, quando numerosi soldati erano intorno ai tavoli. Le sirene non sono scattate.
Dopo l’impatto, l’Idf ha annunciato l’intercettazione di un altro velivolo senza pilota lanciato dal Libano sul Mediterraneo, vicino alla baia di Haifa. “Studieremo e investigheremo sull’incidente di come un drone possa penetrare senza preavviso e colpire una base militare. La minaccia dei droni è una minaccia che dobbiamo affrontare dall’inizio della guerra, siamo tenuti a fornire una migliore protezione, indagheremo su questo incidente, impareremo e miglioreremo”, ha detto il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, che ha rilasciato una dichiarazione nei pressi della base.
Secondo stime iniziali dell’Idf, si ritiene che il drone facesse parte di uno sciame lanciato dal sud del Libano che ha attivato l’allarme nell’area di Nahariya e da lì sia riuscito a entrare in territorio israeliano, raggiungendo una distanza di 60 chilometri dal confine con il Libano. Intorno alle 19 erano stati attivati; diversi allarmi nella zona della Galilea occidentale. Prima di tutto allarmi in quota a causa del lancio di razzi e missili. Successivamente allarmi a Nahariya e Acri in seguito al rilevamento dell’intrusione di un velivolo ostile. Le forze di sicurezza hanno seguito due droni, uno dei quali è stato intercettato da una nave della Marina.
Gli aerei e gli elicotteri dell’Iaf hanno inseguito il secondo, che poi è scomparso dai radar probabilmente perché volava molto vicino al suolo. Dopo l’esplosione, un soldato sopravvissuto ha riferito ad Haaretz di aver sentito uno “strano ronzio sopra la testa” e che le sirene non erano attivate. Ha aggiunto che l’impatto è avvenuto verso la fine dell’orario di cena e che i militari nella mensa erano principalmente quelli di turno in cucina. I droni lanciati domenica sera da Hezbollha erano del modello Mirsad, prodotti in Iran e noti come Ababil-T, il principale drone kamikaze usato dai miliziani sciiti, riferiscono i media israeliani. Secondo l’Alma Center, istituto di ricerca israeliano focalizzato sulle sfide alla sicurezza nel nord, quel tipo di velivolo ha “un raggio d’azione di 120 chilometri, una velocità massima di 370 chilometri orari, la capacità di trasportare fino a 40 chilogrammi di esplosivo e la capacità di volare ad altitudini fino a 3.000 metri”
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