Più di 100 persone sono state uccise in un massacro durato due giorni in uno dei quartieri più poveri di Port-au-Prince, la capitale di Haiti.
Secondo la Rete Nazionale di Difesa dei Diritti Umani (Rnddh), gli omicidi sarebbero stati ordinati da Monel Felix, un boss di una gang locale, in seguito alle dichiarazioni di un sacerdote che aveva attribuito al voodoo la responsabilità della malattia del figlio, morto sabato scorso all’età di 7 anni.
Si stima che il massacro, iniziato nella notte di venerdì, abbia provocato la morte di 110 persone. Le vittime erano residenti della baraccopoli di Cité Soleil, una delle più grandi della capitale haitiana. Gli attacchi si sono concentrati sugli adulti che praticavano il voodoo, una delle religioni ufficiali di Haiti.
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